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Imprenditori contro i boss, Catanzaro: "Non abbasseremo mai la guardia"

AGRIGENTO. «Per la prima volta ad Agrigento non solo si è aperto un fronte di chi vuole concretamente onorare la memoria di Libero Grassi, ma si è comunicato a tutti che indietro non si torna». È questa una delle considerazioni fatte dal vice presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro a margine della storica udienza di mercoledì scorso, quando al processo Nuova Cupola, in corso dinanzi i giudici del Tribunale di Agrigento, sono comparsi decine di imprenditori vittime, negli anni, di estorsioni.
«È stata senza dubbio una giornata storica per la nostra terra - aggiunge Catanzaro - perchè si è registrata la presenza in aula di tanti imprenditori vittime della mafia che hanno deciso, senza se e senza ma, di compiere sino in fondo il loro dovere di cittadini e lavoratori costituisce l'apice di un percorso curato e sviluppato in sinergia con le Istituzioni interessate alla prevenzione ed alla repressione del fenomeno mafioso».
Il presidente di Confindustria Agrigento ricorda inoltre come l'iniziativa portata avanti dall'associazione Libero Futuro Agrigento e da diversi imprenditori, commercianti ed artigiani di Agrigento lo scorso 15 gennaio, costituisca il concreto segno della possibilità che le vittime dei mafiosi hanno tra le mani. «Denunciare - aggiunge Catanzaro - non solo serve per far processare gli autori delle malefatte ma anche per rendere normale la nostra realtà. Un grazie va ai ragazzi di Terranostra che insieme ad Enrico Colaianni ed Andrea Messina di Libero Futuro hanno dato un chiaro segnale a tutti e cioè che le vittime che denunciano vanno sostenute anche nel processo ed i mafiosi devono prendere atto che non intendiamo subire vessazioni o minacce che saranno oggetto di adeguate nostre attenzioni».
Catanzaro stigmatizza inoltre, alcuni momenti del processo Nuova Cupola quando in udienza, sono state rivolte «attenzioni» dai detenuti verso i testimoni. «Non solo qualifichiamo la circostanza grave - dichiara Catanzaro - ma queste forme di arroganza non saranno taciute ed anzi rilanciamo perchè le attenzioni a beneficio delle vittime che collaborano con lo Stato le terremo alte. Non intendiamo certo subire in silenzio».
Catanzaro infine, riprende alcuni interventi del nuovo prefetto di Agrigento Nicola Diomede in occasione di un recente incontro proprio sulle attività di Libero Futuro. «Abbiamo notato nelle attenzioni del prefetto Diomede - aggiunge - un concreto segno di azione organica. Il Prefetto conosciuti i programmi di Libero futuro, a proposito di consumo critico, ovvero i cittadini che comprano da chi denuncia e non paga il pizzo, ha rilevato come la guida del consumo critico di ADDIOPIZZO è stata materia che ha portato il nome della Sicilia dei normali in Inghilterra con l'ambasciatore britannico Prentice che con la presenza del Governo hanno fatto distribuire la lista degli operatori economici che aderiscono a consumo critico». Un ultimo pensiero viene poi rivolto da Catanzaro ai tutori dell’ordine. «Mi rivolgo - conclude - a chi con i valori della divisa che portano addosso supportano le vittime come Carabinieri, Poliziotti e Finanzieri che sono il primo presidio dell'apparato di sicurezza. A loro desidero rivolgere sentimenti di riconoscenza a nome di quanti in proprio in loro vedono lo Stato impegnato ad assicurare normalità Per questo mi rivolgo a loro consapevoli come siamo che è anche dal loro gravoso impegno che si origina il processo di crescita sociale ed economica ovvero la necessità di assicurare ai commercianti ed agli artigiani il diritto di produrre senza condizionamenti di natura mafiosa o di altro genere».

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