Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Integrazione digitale a Favara Appalto da 600 mila euro

FAVARA. Mantenendo fede a un impegno assunto due anni fa davanti all'allora presidente della Regione Raffaele Lombardo, l'amministrazione comunale - quale soggetto beneficiario dei finanziamenti relativi ai progetti inseriti nel Pist, acronimo di Piano di Sviluppo Territoriale - ha aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla Telecom Italia Spa (mandataria), da Nt Service srl e Halley Consulting srl (mandanti), l'appalto per l'integrazione digitale.
Si tratta di un servizio, finanziato dalla Regione per quasi 600 mila euro, destinato alle fasce meno protette della popolazione, immigrati compresi. "L'obiettivo - dice l'ingegnere Giovanni Di Caro, funzionario comunale - è di creare le condizioni che consentano ai soggetti emarginati, in particolar modo alle donne e alle persone con un retroterra di migrazione, di sfruttare anche le innumerevoli potenzialità offerte dalla società dell'informazione, andando incontro ai loro bisogni".
Attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic), il progetto si propone di garantire la creazione di una rete tra le amministrazioni e i cittadini finalizzata all'e-inclusion. La tragedia di Lampedusa dell'ottobre scorso, il flusso continuo di extracomunitari con il bisogno di rapportarsi con la gente e la società di arrivo, il crescente impoverimento che ha assalito anche fasce autoctone della popolazione fino a qualche anno fa ritenute inattaccabili dal rischio povertà, dimostrano che l'integrazione digitale è uno strumento che può in qualche modo aiutare quanti navigano senza bussola nel mare delle difficoltà e delle incomprensioni.
La Telecom, vincitrice della gara, dovrà adesso effettuare un'analisi del territorio fornendo all'amministrazione comunale la fotografia del disagio sociale andando oltre i freddi dati Istat. Deve, insomma, entrare nel particolare facendo enucleando le vere emergenze. L'integrazione digitale completa il progetto "e-democracy e servizi di inclusione", già avviato, la cui finalità è quella di realizzare dei centri unificati di informazione e accesso ai servizi con particolare riferimento alle esigenze dei soggetti diversamente abili, delle ragazze madri, di ex carcerati, dei cittadini extracomunitari e, in genere, delle fasce della popolazione più disagiate.

Caricamento commenti

Commenta la notizia