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Contrasto all’abusivismo edilizio di Licata, sequestrati sei edifici senza licenza

I cantieri si trovavano nella periferia cittadina e in alcune zone di campagna. Ora interverrà l’Urbanistica

LICATA. Prosegue, senza soste, la lotta della polizia municipale contro l’abusivismo edilizio. Altri sei immobili, costruiti senza licenza, sono stati sequestrati negli ultimi giorni dai vigili urbani del comando cittadino, coordinati dal commissario Giovanna Incorvaia. Dei sei edifici, secondo quanto reso noto dai caschi bianchi, quattro erano stati realizzati in assenza di concessione edilizia, mentre per la costruzione degli altri due i proprietari l’autorizzazione l’avevano ottenuta ma, secondo l’accusa, hanno realizzato delle opere difformi rispetto al permesso ricevuto dai competenti uffici comunali.
Nell’ambito dei sequestri, operati dalla Squadra Edilizia della polizia municipale, otto persone sono state denunciate a piede libero per costruzione abusiva. Si tratta dei proprietari degli immobili in via di realizzazione. I vigili urbani hanno apposto i sigilli dell’autorità giudiziaria a tutti e sei gli edifici in questione. Qualora i proprietari fossero sorpresi a proseguire la costruzione degli edifici, nei loro confronti scatterebbe una nuova denuncia, stavolta per violazione dei sigilli.
Tutti e sei gli immobili abusivi si trovano nelle campagne licatesi. I cantieri, secondo l’accusa, erano stati aperti di recente, perciò le costruzioni erano ancora all’inizio. Nei cantieri, però, non sono stati trovati muratori. Evidentemente le opere edilizie erano state provvisoriamente sospese.
Una volta ultimato l’intervento gli agenti della polizia municipale hanno inviato gli incartamenti relativi ai sequestri al dipartimento Urbanistica e Gestione del Territorio. Gli uffici competenti avranno il compito di visionare le carte e decidere, qualora gli edifici sequestrati si trovino in zone in cui c’è il vincolo di inedificabilità assoluta, circa l’invio delle ordinanze di demolizione.
La legge, infatti, parla chiaro: gli immobili che non possono essere sanati vanno demoliti. Chi riceve l’ordine di demolire ha 90 giorni di tempo per ottemperarlo. Se non lo fa lo stabile in questione viene acquisito al patrimonio del Comune. Passa all’ente, in quel caso, l’ordine di demolire ciò che è stato costruito abusivamente, ma il Comune ha la possibilità, successivamente, di rivalersi sugli ex proprietari riguardo alle spese sostenute.
Le ordinanze di demolizione firmate dall’Urbanistica dall’inizio del 2013, sono numerose decine.

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