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Porto Empedocle, marinai senza viveri Per l’«Adriatica» scatta la solidarietà

PORTO EMPEDOCLE. Tredici marittimi sono rimasti senza viveri, senza carburante e quindi senza corrente elettrica e nemmeno acqua per lavarsi sulla nave Adriatica 1 detenuta al porto empedoclino. Ad aiutarli arrivano oggi i volontari della Caritas e della Croce Rossa di Agrigento dopo l’allarme lanciato da Paolo Saitta, ispettore marittimo del sindacato International transport workers' federation.


In grandi difficolta da ormai diversi giorni a Porto Empedocle ci sono marinai lettoni, bulgari, montenegrini componenti dell’equipaggio della nave che avrebbe dovuto sostituire la Paolo Veronese già lo scorso luglio. Sull’Adriatica 1 prima erano una cinquantina di marinai. Ma in tanti, capita l’antifona, sono riusciti ad andarsene prima di rimanere a secco di carburante e di finire le scorte di cibo. La nave, di proprietà di una compagnia italo – albanese, è arrivata il 7 luglio scorso a Porto Empedocle. Era stata presa in affitto dalla Compagnia delle Isole per sostitutire la Paolo Veronese - rimessa in funzione dopo l’incendio scoppiato sulla Palladio lo scorso febbraio - nella tratta per Linosa e Lampedusa. Ma l’Adriatica 1 prima era battente bandiera di Saint Vincent e per poter navigare da queste parti è stata “costretta” passare sotto bandiera cipriota.
Però poche ore prime di entrare in linea la nave è stata detenuta dalla Capineria di porto di Porto Empedocle nell’ambito dei controlli di PSC (Port State Control), un’attività ispettiva svolta in funzione di controllo delle navi da parte dello Stato di approdo.


“Durante il PSC - spiega il sindacalista Paolo Saitta - sarrebbero stati riscontrat altri problemi di piccola entità, come alcuni impianti non perfettamente a norme o la mancanza di alcune comunicazioni sulla sicurezza. Così la nave fu bloccata con l’equipaggio in attesa degli adempimenti necessari”.


Quindi per Lampedusa sono partite prima la Laurana e poi la Pietro Novelli, mentre l’Adriatica è ferma a Porto Empedocle dallo scorso luglio. Dai primi di settembre l’equipaggio è in grande difficoltà, da oltre una settimana sono finiti i viveri. La compagnia proprietaria non avrebbe risposto alle richieste e sollecitazioni fatte sia dal comandante della nave che dalla Compagnia delle Isole. Ad aiutare i marinai saranno oggi la Caritas e la Croce Rossa, in attesa che si trovi una soluzione.

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