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Depurazione, ultimatum del sindaco: «Girgenti intervenga entro 2 giorni»

AGRIGENTO. Girgenti Acque e Comune di Agrigento non sono mai stati così distanti sui temi relativi alla depurazione di San Leone. Ieri mattina, che le posizioni si siano ulteriormente allontanate, si è capito dai toni della conferenza stampa del sindaco Zambuto e dal conseguente comunicato stampa diffuso dalla società. Zambuto. «Dopo sei anni di gestione privata del servizio idrico e fognario – ha detto il sindaco – oggi la città è in ginocchio, con un mare sempre più inquinato e con un servizio di depurazione che fa acqua da tutte le parti. Le responsabilità di Girgenti acque sono sotto gli occhi di tutti, ma se avessimo avuto un Ato idrico meno compiacente e più attento ai controlli istituzionali, oggi non saremmo in questa drammatica situazione».


Zambuto ha inoltre fatto la cronistoria degli atti amministrativi che, partendo dalla convenzione del 27 novembre del 2007 assegnava a Girgenti acque la gestione esclusiva dell’acqua e della depurazione fognaria anche della città di Agrigento, si protrare fino allo scorso 13 settembre quando il dirigente regionale del Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti, ha negato a Girgenti acque l’autorizzazione allo scarico del refluo depurato dall’impianto del Villaggio Mosè.


«Adesso - aggiunge Zambuto - essendo oggi in pericolo la salute dei cittadini, abbiamo ordinato di provvedere entro 48 ore ad intervenire sul depuratore imponendo a Girgenti Acque l’esecuzione dei lavori, procedendo d’ufficio all’esecuzione diretta dei lavori con oneri a carico della Girgenti Acque e assegnando al Comune di Agrigento, anche in via temporanea, la gestione del depuratore del Villaggio Mosè per gli interventi urgenti con oneri a carico della Girgenti».


Girgenti Acque. La società ovviamente contesta queste affermazioni. «Se l’amministrazione comunale di Agrigento - sostiene la Girgenti Acque - avesse deciso fino dal 2008 dove trattare i reflui della fascia costiera, quindi se al nuovo depuratore del Villaggio Mosè o se completare i lavori di costruzione al depuratore del Villaggio Peruzzo, oggi il nuovo depuratore del Villaggio Mosè sarebbe già stato in funzione. Inoltre, il Comune di Agrigento ha concesso le autorizzazioni per edificare al Villaggio Mosè, facendo pagare gli oneri di urbanizzazione senza dare i servizi. Così, chi ha comprato casa, si è visto costretto a installare un pozzo imhoff o dotare il fabbricato di impianto di depurazione, pur avendo pagato gli oneri al Comune di Agrigento».


La società ricorda inoltre che pur lavorando in questo senso dal 2008, ha portato avanti i progetti per la realizzazione del nuovo depuratore al Villaggio Mosè partecipando, insieme con gli altri organi competenti alle conferenze di servizi e che la prossima riunione in merito è fissata al 1 ottobre. «Siamo convinti anche noi che la situazione al Villaggio Mosè è critica da decenni - conclude la nota - ma il sindaco se n’è accorto soltanto oggi oppure dobbiamo pensare che il boom edilizio al Villaggio Mosè sia cominciato solamente dopo il 2008? E come mai non è mai intervenuto prima della consegna degli impianti a Girgenti Acque, implementando la capacità del depuratore o realizzandone uno nuovo, chiedendo solo oggi la riconsegna dell’impianto?».

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