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Sull’installazione delle torri eoliche, Comuni e associazioni dicono «no»

AGRIGENTO. Da Ribera, passando per il territorio di Sciacca, attraversando Menfi fino a Montevago, i luoghi nei quali potenzialmente potranno essere erette centinaia di torre eoliche, dopo che la Regione ha sbloccato l’iter di 188 progetti disseminati in tutta la Sicilia. Monta la protesta in attesa che, dai primi di ottobre, venga avviato un fitto calendario di conferenze di servizi che saranno tutte decisorie e non riconvocabili.


A Sciacca è il consigliere comunale Mario Turturici che ha chiesto formalmente che la questione degli impianti eolici e fotovoltaici sia inserita come uno dei punti dell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. A Menfi, il secco no all’eolico, è arrivato nel corso della seduta del consiglio comunale della settimana scorsa. «In consiglio comunale c’è già stato un pronunciamento ed un dibattito contro l’invasione delle pale eoliche nel nostro territorio - precisa il sindaco Enzo Lotà - e anche nella seduta di domani verrà ribadita ulteriormente la nostra posizione unitaria, sia dell’amministrazione comunale che dell’intero civico consesso, fortemente contrari a questo tentativo di deturpazione del paesaggio».


«Sui progetti presentati, abbiamo già espresso parere contrario in quanto non ricadono nell’area che il consiglio comunale di Montevago ha individuato e delimitato per l’insediamento di un piccolo parco eolico – chiarisce il sindaco della cittadina termale Calogero Impastato -». Impastato preannuncia che sarà presente, con il suo staff tecnico, alla conferenza di servizi del 2 ottobre a Palermo «per ribadire il no al progetto presentato dalla Friel che vorrebbe realizzazione un mega impianto eolico costituito da torri di 85 metri di altezza, con oltre 45 metri di pala, da collocare 46 nel territorio di Menfi, 23 a Montevago e 3 in quello limitrofo di Castelvetrano».


Qualche giorno fa il deputato regionale Matteo Mangiacavallo si è espresso contro i mega-progetti che sono stati sbloccati dalla Regione Sicilia lo scorso 30 agosto preannunciando la presentazione di un atto parlamentare. L’Associazione l’AltraSciacca ha chiesto intanto «un consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza, invitando l’amministrazione saccense a farsi immediatamente carico del problema dando mandato all’ufficio tecnico di studiare i progetti presentati in Comune, coinvolgendo anche le associazioni che contro questo scempio del territorio si sono battute, anche quelle dei paesi limitrofi».

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