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Tassa sui rifiuti a Licata, il Comitato protesta: «Il Comune avvii la differenziata»

LICATA. Troppe tasse “salate” per i cittadini, occorre fare qualcosa. A sostenerlo è il “Comitato Civico”, guidato da Agostino Licata, che non solo chiede al Comune di agire per ridurre le imposte, ma avanza anche una proposta per non far lievitare ulteriormente la tassa sui rifiuti. Secondo il “Comitato Civico” “la nuova amministrazione deve fare un piano di risparmi per la riduzione delle a tasse comunali. I rifiuti solidi urbani non debbono essere un costo ma debbono essere considerati una risorsa. Con la collaborazione dei cittadini il costo della raccolta può essere ridotto al minimo”. Ed ecco la proposta dell’organismo per avviare la raccolta differenziata. Secondo Agostino Licata “il Comune deve gestire direttamente il servizio; deve istituire delle isole ecologiche al servizio dei quartieri, dove i cittadini possano conferire la differenziata; nello stesso posto posizionare dei cassoni – aggiunge il “Comitato Civico” - dove nelle ore stabilite i cittadini possono conferire l'indifferenziata; nelle ore stabilite il servizio provvede allo svuotamento dei cassoni della differenziata e della indifferenziata”.


In questo modo, secondo Agostino Licata, “tutto avverrebbe sotto il controllo del personale; i costi si ridurrebbero al minimo; si toglierebbe dalla strada lo sconcio dei cassoni”. Sempre sui rifiuti, ma stavolta su quelli pericolosi, ieri si è registrata la presa di posizione del gruppo consiliare “Il Domani”, guidato da Francesco Carità. “Abbiamo appreso – scrive “Il Domani” – che l’amministrazione si sta adoperando al fine di monitorare e fronteggiare lo spinoso problema dei conglomerati di fibra di amianto, nell’ambito del territorio cittadino. Appare condivisibile che un problema di siffatta importanza venga affrontato, previamente con un approfondito dibattito, successivamente con un’intensa attività di monitoraggio e controllo, anche al fine di scongiurare il proliferare di discariche abusive e la presenza del materiale cancerogeno in prossimità dei cassonetti per i rifiuti e non solo”.


Secondo Carità, però, “per non fare percepire alla cittadinanza solo come oppressivo l’intervento, sollecitiamo l’amministrazione, soprattutto in periodo di crisi economica, affinché si adoperi, nell’interesse precipuo della collettività, al fine di ricercare le soluzioni più efficaci per rendere meno onerosa possibile la dismissione dell’amianto. Ciò anche mediante convenzioni che consentano l’abbassamento dei costi e costituiscano un incentivo per i cittadini”.

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