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Randagismo a Sciacca, un fucile con anestetico acquistato per bloccare gli animali

Nello schema di bilancio di previsione adottato dalla giunta municipale, inserita la spesa di 3.500 euro per l’arma

SCIACCA. Nello schema di bilancio di previsione 2013 adottato dalla giunta municipale e che adesso passerà all’esame del consiglio è inserita anche la spesa di 3.500 euro per l’acquisto di un fucile per il servizio di accalappiacani. Si tratta di un fucile con anestetico per consentire agli Lsu che svolgono il servizio di bloccare gli animali aggressivi che altrimenti non riescono a raggiungere. «Il vero problema - dice l’assessore ai Servizi a rete, Gianluca Guardino - è proprio questo, quello di bloccare gli animali e spesso i nostri operatori non riescono a farlo. Dopo le varie iniziative che abbiano assunto, compreso il potenziamento dei servizi di controllo in tutte le zone della città, questo è un altro intervento finalizzato a favorire la soluzione del problema». Intanto, in contrada Perriera si moltiplicano gli interventi finalizzati a sollecitare interventi più efficaci contro il randagismo dopo che domenica scorsa una ragazza di 14 anni è stata aggredita da un randagio e costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso per un’abrasione a una coscia. I consiglieri comunali Simone Di Paola e Giuseppe Ambrogio hanno inviato una lettera a Guardino scrivendo che ci sono strade del quartiere «che sono diventate un autentico ricettacolo di randagi, i quali si concentrano in zone specifiche minacciando chiunque passi di li, con grave ed evidente nocumento delle persone; è certamente questo il caso della Via Anna Frank, dove portare a fare una passeggiata ai propri figli è diventata un'impresa! Insomma - continuano Di Paola e Ambrogio - uno stato di cose a cui evidentemente l'amministrazione non riesce a trovare soluzioni efficaci e che giustifica l'esasperazione di migliaia di saccensi». I due consiglieri segnalano inoltre che «privati cittadini, non meglio identificati, girano il quartiere con frequenza giornaliera, portando da mangiare a questi randagi, i quali - ovviante - non appena questi individui vanno via rimangono concentrati in branco, divenendo ancor più pericolosi; più volte è capitato che adulti e bambini siano stati minacciati da questi branchi, una volta allontanatisi queste persone». I due consiglieri chiedono all’assessore che «l'attività di questi privati debba essere sottoposta al necessario controllo e vigilanza da parte delle autorità competenti, al fine di sapere chi sono e quali credenziali hanno per occuparsi di una materia tanto delicata» Concludono sollecitando «che il quartiere sia più controllato e reso più sicuro».

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