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Calamonaci, muore in ospedale: scatta l’inchiesta

Ricoverata dopo una caduta in casa la storia di Leonarda Tudisco, sposata, madre di tre figli

AGRIGENTO. Sarà la magistratura palermitana e saccense a stabilire quale sia stata la causa della morte di un'anziana donna di Calamonaci, Leonarda Tudisco, sposata, madre di tre figli, deceduta presso l'ospedale palermitano di Villa Sofia, dove era stata trasferita in elisoccorso dall'ospedale "Fratelli Parlapiano" di Ribera, dove era stata in un primo momento ricoverata a seguito di una caduta avvenuta in via Criscenti, a Calamonaci nei pressi dell'abitazione della donna. La donna era arrivata presso l'ospedale riberese il 29 luglio scorso, e secondo i sanitari che l'avevano presa in cura, si era reso necessario trasferirla con l'eliambulanza a Palermo. Qualcosa, però, non sarebbe andato per il giusto verso, secondo la versione fornita dal marito Francesco Truzzolino e dai familiari, che hanno presentato un esposto tramite gli avvocati di fiducia Valentino Morelli e Daniele Raveggi di Firenze, nella fase del trasbordo dalla lettiga del 118 sulla quale era stata adagiata a quella che l'avrebbe dovuta portare sull'elicottero. I familiari sostengono di aver sentito un "tonfo", provocato da una nuova caduta della donna, che sarebbe entrata in coma. Dopo gli accertamenti effettuati Leonarda Tudisco, che è entrata in stato di coma, è stata ricoverata presso il nosocomio palermitano, dove è spirata l'11 agosto. Nei giorni scorsi a Calamonaci sono stati celebrati i funerali. Adesso la vicenda è passato al vaglio della magistratura, che ha aperto due fascicoli per verificare cosa sia successo, che cosa ha procurato il decesso. E' stato così disposto il sequestro delle cartelle cliniche e degli esami clinici che sono stati effettuati sia presso l'ospedale "Fratelli Parlapiano" di via Circonvallazione che presso l'ospedale di Villa Sofia, dove la donna sarebbe stata sottoposta ad un intervento chirurgico per eliminare un grumo di sangue. Saranno gli organi inquirenti a stabilire se si è in presenza o meno di un caso di malasanità. «Quel che a noi familiari preme - dice Vittorio Truzzolino, uno dei figli della donna sintetizzando l'orientamento degli altri familiari - è che si faccia chiarezza su quanto avvenuto. Noi chiediamo di sapere cosa ha determinato la morte di nostra madre». Dalle parti degli organi sanitari è il commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera di Agrigento, il dottor Francesco Messina, che descrive quanto avvenuto, alla luce dei dati ricevuti dagli organismi sanitari del "Fratelli Parlapiano", confermando che la caduta della donna è avvenuta nella fase del trasbordo dal Pronto soccorso nell'elicottero che la doveva trasportare a Palermo, e che si era procurata una ferita lacero-contusa, che, comunque, la donna è stata sottoposta subito dopo ad una nuova tac che avrebbe confermato il quadro clinico "serio" precedente, che ne aveva determinato la necessità del trasferimento in Rianimazione a Palermo, poi effettuato. Adesso la parola definitiva passa alla magistratura.

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