RAGUSA. Potrebbero essere rilasciati forse già oggi gli equipaggi siciliani di «La Madonnina» di Scoglitti e «Principessa primo» di Licata, i pescherecci sequestrati giovedì dalle motovedette di Malta perchè accusati di aver sconfinato in acque territoriali de La Valletta. In mattinata la moglie e la mamma di Salvatore Penna, il capo barca della «Madonnina» hanno effettuato il bonifico di 23 mila 500 euro che consentirà ai loro familiari di tornare il Sicilia. Stessa operazione è stata compiuta dall'armatore del «Princessa Primo», Antonio Saporito.
«È stata una corsa contro il tempo - racconta Gaetano Cannizzo, presidente della cooperativa dei pescatori che ha assistito la famiglia Penna dal momento del sequestro della barca - perchè c'erano da recuperare alcuni crediti e racimolare una somma, che non è esigua di questi tempi». La mamma di Penna ha fatto ricorso anche al suo libretto di risparmi per consentire la liberazione del figlio. «Abbiamo spedito via mail tutta la certificazione al legale di fiducia che ha seguito la vicenda e che sta provvedendo a depositare la copia del bonifico in cancelleria, in modo che vi sia il provvedimento del giudice per il rilascio dell'imbarcazione e dell'equipaggio», aggiunge Cannizzo.
Nel pomeriggio, il peschereccio «Principessa Prima», con tutto il suo equipaggio, ha lasciato Malta e giungerà a Licata dopo nove ore di navigazione. I pescatori hanno potuto mollare l'ancora dopo che le autorità maltesi hanno verificato che il bonifico di 20 mila euro, di sanzione per aver sconfinato le acque territoriali italiane, era stato fatto.
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