Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ospedale di Agrigento, pronta la risonanza magnetica: «Locali inidonei, non si può utilizzare»

AGRIGENTO. La risonanza magnetica, l'apparecchiatura utilizzata prevalentemente a scopi diagnostici, all'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento, c'è. C'è dallo scorso aprile, quando l'azienda che ha vinto la gara d'appalto ha consegnato il macchinario capace di lasciar vedere i tessuti molli, non apprezzabili con altre tecniche radiologiche. La risonanza magnetica non è, però, ancora entrata in funzione. E non lo ha fatto perché i lavori di adeguamento strutturale del luogo dove il macchinario dovrà essere collocato non sono stati ancora completati. Lo ha spiegato ieri il direttore sanitario aziendale Alfredo Zambuto.


«La risonanza magnetica - ha detto - è stato consegnata in ospedale dall'azienda che ha vinto la gara d'appalto. Ma non si può attivare se i locali non sono a norma, se gli interventi di adeguamento strutturale non vengono completati perché chiaramente - ha tenuto a ribadire - i locali dovranno rispondere ai requisiti di norma. Quando i lavori saranno ultimati, il medico preposto alla sicurezza darà il via libera». All'ospedale "San Giovanni di Dio" di contrada Consolida vengono, però, impiegate le Tac. E se dovesse essere necessario, per i pazienti ricoverati, l'esame della risonanza magnetica, l'azienda effettua un trasferimento interno.


«I pazienti ricoverati, se è necessaria una risonanza magnetica, vengono trasferiti a Licata, Canicattì o Sciacca, laddove le risonanze sono operative. I pazienti esterni invece - spiega sempre Zambuto - possono rivolgersi al Cup per la prenotazione». Trattandosi di alta tecnologia, i tempi per la messa in funzione della risonanza magnetica all'ospedale "San Giovanni di Dio" non sono certamente brevi. Stiamo lavorando - ha concluso il direttore sanitario aziendale Zambuto - ed entro la fine dell'anno speriamo di riuscire a concludere gli interventi e ad avere tutte le certificazioni necessarie. Si tratta del resto di una apparecchiatura di alta tecnologia". Una apparecchiatura che deve essere collocata in un ambiente idoneo e sicuro, dunque completamente nel pieno rispetto delle normative vigenti.


«I tempi - chiosa il direttore Zambuto - sono quelli normali per un macchinario di alta tecnologia che richiede l'adeguamento struttura e dunque dei correttivi e la sicurezza necessaria. Fra gara, adeguamenti, test e permessi, il tempo necessario è questo. Abbiamo già messo in funzione le risonanze magnetiche di Licata e Canicattì e dunque è nostra intenzione, non appena si arriverà a tutti i requisiti, d'attivare immediatamente la risonanza di Agrigento».

Caricamento commenti

Commenta la notizia