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Agrigento, riaperto al transito il «Carabollace»: la procura dissequestra il viadotto

AGRIGENTO. I primi mezzi hanno iniziato a transitare sul "Carabollace" alle 15.09. Qualche ora prima la procura della Repubblica aveva fatto notificare all'Anas il provvedimento di dissequestro. L'Anas aveva ultimato da poco i lavori per la realizzazione di un'unica corsia centrale da percorrere a senso unico alternato all'interno del viadotto, sulla statale 115. La corsia, larga 3 metri, è delimitata da una rete di recinzione alta due metri e posta su entrambi i lati.


I lavori per la realizzazione del senso unico alternato erano stati consegnati all'impresa esecutrice lunedì 2 luglio a seguito dell'autorizzazione all'accesso sul viadotto concessa dalla procura di Sciacca lunedì primo luglio. Il sequestro era scattato il 21 giugno nell'ambito delle indagini sull'incidente in cui ha perso la vita, il 30 maggio scorso, Alessio Spitaleri, di 30 anni, di Burgio, precipitato con la propria auto dal Carabollace. L'apertura con doppio senso di marcia, invece, potrà essere effettuata soltanto quando saranno realizzati i lavori definitivi. E qui i tempi si allungano perché, tra gara d'appalto ed esecuzione dell'opera, si parla di circa un anno con una spesa per l'Anas di un milione di euro.


La procura, intanto, continua ad indagare sulle cause dell'incidente stradale nel quale ha perso la vita Spitaleri. Dallo stesso viadotto era precipitata Maria Presti, l'insegnante di 47 anni che ha perso la vita il 27 aprile del 2011 mentre era al volante di un'Opel Astra. E in precedenza era toccato a una giovane macedone rimasta miracolosamente in vita. Per la morte di Maria Presti la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di un dirigente e di un tecnico dell'Anas ed è già stata fissata l'udienza preliminare.


Durante le ultime settimane il transito veicolare è stato dirottato sulla strada provinciale 76 dove, in qualche occasione, il guasto a mezzi pesanti ha comportato gravi disagi e lunghe code. Il decreto di dissequestro è stato notificato all'Anas dal distaccamento di Sciacca della Polizia stradale che prima ha verificato l'esecuzione dei lavori di messa in sicurezza, "l'adozione dei presidi di sicurezza ritenuti necessari ad evitare la commissione di reati della stessa specie di quello per cui si procede", ha scritto la procura in un breve comunicato pubblicato sul sito internet dell'ufficio.

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