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Mafia, favorì latitanza del boss Falsone: imprenditore condannato

SCIACCA. Dodici anni e mezzo di carcere, oltre alla confisca delle sue aziende: è la condanna inflitta dal tribunale di Sciacca (Agrigento) a Carmelo Marotta, imprenditore di Ribera, accusato di associazione mafiosa e favoreggiamento della latitanza, soprattutto durante il periodo marsigliese, del boss agrigentino Giuseppe Falsone.
Il pubblico ministero della Dda di Palermo, Giuseppe Fici, aveva chiesto la condanna a 16 anni di reclusione. Le accuse contro Marotta scaturivano dalle rivelazioni agli inquirenti fornite dal boss Calogero Rizzuto, diventato collaboratore di giustizia. Il processo ha preso il via dall'operazione antimafia «Maginot», che ha già registrato la condanna, con riti processuali alternativi, di altri nove fedelissimi di Falsone.

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