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Agrigento, maxi-controllo del centro storico Gli immigrati scendono in piazza

AGRIGENTO. Quaranta extracomunitari controllati; un tunisino, un ghanese e una donna colombiana, già destinatari del foglio di via obbligatorio da Agrigento, portati in Questura. Scoperte in due magazzini altrettanti “centrali” di merce contraffatta. Denunciati una decina di senegalesi per il reato di introduzione e commercio nel territorio dello Stato di merce contraffatta e per violazione del diritto d’autore. Al maxi controllo interforze - voluto dal questore Giuseppe Bisogno e realizzato da polizia, carabinieri, finanzieri e vigili urbani – all’alba di ieri nel centro storico, un centinaio di senegalesi, ieri pomeriggio, ha “risposto” con un sit-in di protesta davanti al palazzo della Prefettura. Gli immigrati hanno urlato slogan contro il razzismo, numerosi sono stati i momenti di tensione con piazzale Aldo Moro bloccato per oltre mezzora. In strada sono scesi anche donne e bambini extracomunitari. Il maxi controllo interforze aveva cinturato, in maniera particolare, le vie Argento, Iacono, il cortile Zeta, vicolo Fornai, via Foderà, il cortile Foderà, via Lo Presti, salita Sala, vicolo Lombardo, le vie Gamez, Torino, Cuneo, Genova e la via Ragazzi del ’99. Complessivamente 40 gli agenti impegnati, più le unità cinofile della guardia di finanza. Nei due magazzini, dove veniva custodita la merce contraffatta, sono stati sequestrati nel primo 110 capi d’abbigliamento ossia scarpe, cinture e giubbotti; mentre nel secondo 169 supporti audiovisivi, 179 capi d’abbigliamento contraffatti, 745 etichette contraffatte. Sono in corso d’accertamento a cura degli uffici competenti le posizioni relative ai contratti d’affitto e alla denuncia obbligatoria della cessione dei fabbricati relativa agli immobili sequestrati. Per gli immigrati trovati irregolarmente presente sul territorio, scatterà il decreto di espulsione. I carabinieri oltre a setacciare il centro storico di Agrigento, a Villaseta hanno arrestato, sempre nella mattinata di ieri, I. D. L., 38 anni, per l’ipotesi di reato di violazione degli obblighi relativi alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno. L’uomo, sottoposto alla misura, si è reso responsabile della violazione essendo stato – secondo quanto reso noto dai militari dell’Arma - rintracciato dai carabinieri fuori dalla propria abitazione in orario non consentito. Il trentottenne è stato posto ai domiciliari. Il sit-in di protesta dei senegalesi, che reclamavano “solo di poter lavorare serenamente”, si è concluso dopo la promessa che saranno ricevuti dal prefetto Francesca Ferrandino. "Le attività di controllo disposte dal questore – ha detto Vittorio Messina, presidente della Camera di commercio - per contrastare l’immigrazione clandestina, lo spaccio, la vendita di prodotti contraffatti merita un plauso particolare”. Plauso anche dal vice presidente del Consiglio Giuseppe Di Rosa.

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