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Piccole imprese, 355 verranno chiuse d’ufficio nell'Agrigentino

AGRIGENTO. Ci sono 355 piccole e medie imprese individuali per le quali l'ufficio Registro Imprese ha avviato, appena qualche giorno fa, il procedimento di cancellazione. Non risultano essere più operative.
Si tratta di agenzie immobiliari, automobilistiche o d'organizzazione viaggi. Ma ci sono anche palestre, ditte di apicoltura, rivenditori di automotonautica, imprese di autotrasporti, aziende agricole e zootecniche.
Una vera e propria batosta risulterebbe esserci poi stata per tanti, anzi tantissimi bar, ma anche per negozi di bijoux e per aziende che si occupano di edilizia e muratura. Le ditte individuali che verranno cancellate "d'ufficio" - a meno che in 45 giorni non forniscano idonei elementi per dimostrare la continuazione dell'attività - si trovato soprattutto ad Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle, ma sono presenti in tutti i Comuni della provincia. A decine quelle che risultano essere intestate ad extracomunitari.
Ad immigrati che magari hanno tentato di fare un lavoro artigianale e regolare. Ma la crisi economica in atto non ha lasciato scampo nemmeno a loro. Anzi non ha lasciato scampo a nessuno visto che - dai dati del report della Camera di Commercio di Agrigento, diffusi dal segretario Giuseppe Virgilio - sembra che riescano a sopravvivere soltanto chi ha le "ossa" ben salde.
Le imprese ancora attive, nell'Agrigentino, a fine dicembre del 2012 - secondo il report sul primo trimestre del 2013 - erano 36.668: l'1,7 per cento in meno rispetto al 2011/2012. Sono aumentate, e del 3,5 per cento, le imprese che invece pur rimanendo ancora iscritte, risultano inattive: 3.511. Aumentate, del 5,4 per cento, anche quelle in scioglimento o liquidazione: 1.817. A perdere terreno, anzi a straperderlo, sono proprio le ditte individuali: 29.524 al 31 dicembre del 2012, il 2,3 per cento in meno rispetto al 2011/2012 ed il 2,9 per cento in meno rispetto al periodo 2007-2012.
Il crollo ha riguardato settori ormai tristemente noti: l'agricoltura con 12.406 imprese ossia con il 4,4 per cento in meno rispetto 2011/2012 ed il settore dei trasporti e spedizioni con 759 ditte e con una perdita del 2,8 per cento. Segno negativo, con 1,6, anche per le costruzioni.
Tiene con 1,6 per cento in positivo, il turismo e il settore delle assicurazioni e credito con l'1,8 per cento in più. Alla "stangata" della globalizzazione che ha portato nell'Agrigentino tante imprese ed attività della Cina, dell'Indonesia e del Taiwan alla cui concorrenza è stato impossibile, in molti casi, tener testa, si è aggiunta anche la scarsa innovazione tecnologica e la mancanza di figure professionali specializzate che hanno minato le speranze di sopravvivenza delle imprese artigianali.
La pietra tombale, infine, è stata rappresentata dalla crisi economico-finanziaria mondiale che si trascina da qualche anno e che è ancora in corso.

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