Agrigento

Lunedì 06 Maggio 2024

Agrigento, Zarbo confessa: "Ho accoltellato Enzo La Placa"

AGRIGENTO. Confessa di essere stato lui a colpire con una coltellata un ventenne colpevole di avere collaborato con i carabinieri che cercavano prove contro una banda di spacciatori. Ma dice di averlo fatto per legittima difesa perché "ero stato minacciato con alcuni cric di auto". Il ventinovenne Ignazio Zarbo, arrestato il 5 aprile con l'accusa di tentato omicidio, ieri mattina è comparso in tribunale al processo per direttissima che lo vede imputato. Secondo il pubblico ministero Salvatore Vella ci sono i requisiti della "quasi flagranza" di reato e quindi è finito direttamente a giudizio saltando la fase di indagini e udienza preliminare. Il giovane, assistito dall'avvocato Daniele Re, è comparso davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni. Il legale ha chiesto il giudizio abbreviato e l'udienza si è celebrata a porte chiuse. Zarbo ha ammesso i fatti tentando, però, di dare una giustificazione. Poco prima il fratello e il padre del giovane accoltellato (ma non lui personalmente perché risiede all'estero) si sono costituiti parte civile con l'assistenza dell'avvocato Raimondo Tripodo. Zarbo, secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbe prima picchiato e poi inferto una coltellata all'addome del giovane agrigentino perché gli doveva essere data una "lezione" per avere collaborato negli anni scorsi con i carabinieri che stavano indagando su una rete di spacciatori e che poi fecero scattare l'operazione "Capo dei Capi". L'aggressione si è verificata davanti all'oratorio di don Guanella e sarebbe stata preceduta da una serie di minacce. Il 27 giugno è in programma la requisitoria del pm Salvatore Vella e le arringhe di difesa e parte civile. 

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