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Mercati chiusi a Sciacca, pescherecci fermi per 4 giorni

Il settore attraversa una grave crisi e la sospensione dell’attività decisa per non lasciare il pesce invenduto

SCIACCA. È arrivata una decisione sostenuta da tutta la marineria per il blocco dei natanti, per quattro giorni. Pescherecci in porto ieri, oggi, il 30 aprile e il primo maggio. Ai due giorni festivi ne sono stati aggiunti altri due a causa della chiusura del mercato del pesce di Palermo. Nei giorni scorsi, durante un’assemblea, gli armatori avevano avanzato questa proposta che poi è stata sostenuta da tutto il settore. «La situazione è molto grave - dice Salvatore Scaduto, presidente della cooperativa Madonna del Soccorso - e così con iniziative come questa cerchiamo almeno di limitare i danni. Ogni battuta di pesca consente appena di recuperare le spese per il carburante e per l’equipaggio. E tutti gli interventi necessari per i motopesca, tutta l’attrezzatura nuova che ci viene imposta adesso come facciamo a comprarla?» Il settore versa in un grave stato di crisi «causato anche da chi ha sostenuto sistemi di pesca come quello della volante a coppia - dice Nino Randazzo, presidente della cooperativa Pescatori - che hanno causato un danno notevole al nostro mare e adesso ne paghiamo le conseguenze». Quando sarà nuovamente possibile beneficiare dei finanziamenti per la demolizione dei natanti pare che diverse unità da pesca, forse anche qualche decina, verranno sottratte alla flotta saccense. In tutto questo c’è da considerare anche un notevole calo del prezzo del pescato. E così in queste giornate di festa del 25 aprile e del primo maggio niente pesce fresco per la decisione degli armatori di lasciare i natanti in porto. Una situazione che mai poteva essere immaginata appena pochi anni fa quando il settore della pesca costituiva un vero traino per l’economia locale. E, chiaramente, in queste condizioni, il settore non rappresenta alcun richiamao per le nuove generazioni.

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