MONTALLEGRO. Niente più pasto caldo a scuola, ma solo un panino per gli studenti montallegresi. Sospeso il servizio di refezione scolastica nelle scuole materne, elementari e medie di Montallegro a causa della mancanza di fondi da parte del Comune che non riesce più a garantire la compartecipazione economica. Si lamentano le mamme e protestano consiglieri di opposizione. "L'orario del tempo prolungato verrà comunque assicurato e a sostituire il pasto della mensa ci sarà il pranzo a sacco o il semplice panino. Questa situazione - scrive in una nota il capogruppo consiliare di Minoranza Giovanni Cirillo - suscita preoccupazione e agitazione tra le famiglie che lamentano questa mortificante situazione vedendosi negate un servizio indispensabile per la salute dei propri bambini che dovranno restare a scuola per l'intero orario scolastico assumendo come pasto solo un semplice panino. Una recente relazione sanitaria da parte dell'Asl chiarisce che l'assunzione del panino a scuola come pasto non solo non è una operazione lecita ma principalmente non è possibile valutarne le caratteristiche nutrizionali e i requisiti di sicurezza igienica. Mangiare a scuola non è solo un diritto, ma un percorso formativo e di crescita. Invito il sindaco e l'amministrazione comunale - conclude Cirillo - a rivedere urgentemente questa scelta che può causare seri problemi nutrizionali e salutari a tutti gli alunni delle scuole di Montallegro. Chiederò personalmente chiarimenti direttamente al Provveditorato agli Studi di Agrigento per verificare la legittimità di questa decisione". "Non possiamo più modificare il piano didattico, avevamo avuto garantito il servizio mensa senza condizioni, quindi resta il tempo prolungato", dice il preside dell'istituto comprensivo "Ezio Contino" di Cattolica Eraclea e Montallegro, Domenico Tuttolomondo. "Abbiamo incontrato le mamme per trovare una soluzione garantendo qualità e riduzione dei costi del servizio - dice il sindaco Pietro Baglio -. Quest'anno, a questi prezzi, non siamo riusciti a garantire la prosecuzione del servizio mensa che costava ben 70 mila euro ed era affidato a una ditta di Favara. Vogliamo gestire noi direttamente il servizio con una cucina comunale a costi minori. Dal punto di vista alimentare - aggiunge Baglio - stiamo valutando l'ipotesi del piatto unico completo a livello nutrizionale. Anche le mamme, dopo le prime lamentele per la sospensione dl servizio, si sono mostrate favorevoli a queste soluzioni a partire dal prossimo anno scolastico".