Agrigento

Sabato 28 Dicembre 2024

Abusi edilizi, vigili a S. Leone: sequestrati cinque cantieri

AGRIGENTO. Fabbricati costituiti da un piano, seminterrati, tettoie, box-doccia in muratura. Ad Agrigento, si continua a costruire di tutto, illegalmente, nelle aree dove non si può - anche in zona "A", sottoposta ad inedificabilità assoluta - . Le metrature abusive variano dai 20 ai 60 metri quadrati. Scelte "oculate" insomma di modo che nessuno se ne accorga. La polizia locale, allo stesso modo dei costruttori "clandestini", non arresta l'azione di contrasto contro l'abusivismo. L'imperativo era ed è rimasto: tutela paesaggistica ed edilizia. Così nel corso del primo trimestre dell'anno in corso, la squadra dei caschi bianchi ha controllato 24 cantieri facendo emergere 8 irregolarità in zona sottoposta a vincolo archeologico-paesaggistico-ambientale; una in zona di inedificabilità assoluta, la denominata zona "A" del decreto Gui-Mancini e un'altra in un'area sottoposta a vincolo idrogeologico.
Cinque i cantieri che, alla fine dei controlli, sono stati sottoposti a sequestro giudiziario.
La località dove, in questi primi 90 giorni del 2013, si è concentrata l'attenzione degli agenti della polizia municipale, coordinati dal comandante Cosimo Antonica, è stata soprattutto San Leone. Gli abusi edili sono stati scoperti in via Delle Viole, contrada Zingarello, viale Pirandello, contrada Mendolito, contrada Carbonara e via Salernitano. Gli agenti si sono, inoltre, occupati di 31 accertamenti in ottemperanza delle ordinanze dell'ufficio tecnico comunale della Sovrintendenza ai beni culturali. Trenta, infine, i cantieri trovati in possesso di autorizzazione o concessione. L'attività di repressione della polizia municipale ha consentito di far rallentare le alterazioni che incidono sull'assetto urbanistico-territoriale della zona intorno al parco archeologico. «Per rafforzare il controllo paesaggistico ed urbanistico - ha spiegato ieri il comandante Cosimo Antonica - sono stati predisposti moduli d'intervento specifici, aderenti alle complesse tematiche che riguardano le aree archeologiche e naturali considerate a rischio, incentivando il reciproco e costante scambio informativo con gli organi tecnici della Sovrintendenza. Sono prioritarie le fasce costiere per evidenziare costruzioni o lottizzazioni abusive».  C.R.

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