AGRIGENTO. C'è un modo giusto e uno sbagliato di fare turismo. Agrigento ha scelto di adottare il secondo modello, quello sbagliato. Se si vogliono tralasciare le strade ridotte ormai ad una serie di buche con un po di asfalto intorno, ai cespugli selvaggi che crescono ovunque, alla mancanza di servizi degni della «più bella città dei mortali», bastava fare un salto nella giornata di ieri alla stazione ferroviaria per completare il quadro.
La biglietteria infatti è rimasta chiusa perchè, a fronte di soli tre dipendenti rimasti in servizio, due erano in ferie e uno si era ammalato. Risultato: la gente in fila davanti all'unica macchinetta elettronica e il personale di Trenitalia impegnato a dare una mano per come potevano. E la situazione, già verificatasi durante le feste di Natale e fine anno, potrebbe ripetersi anche per questo ponte pasquale con buona pace di chi deve partire, di chi ha bisogno di un'informazione o deve prenotare un viaggio. L epersone anziane poi, poco avvezze all’uso di dispositivi automatici hanno trascorso la mattinata a chiedere aiuto a qualcun altro per acquistare un biglietto o per farsi scambiare i soldi necessari all’acquisto. Insomma, disagi su disagi che, per alcuni possono sembrare sciocchezze, ma che per altri, possono trasformarsi in problemi. Ma c'è di più. I ferrovieri si sono detti preoccupati per la notizia che circola negli ambienti ormai da qualche giorno, secondo cui Trenitalia abbia deciso di sopprimere due corse da e per paermo, ritenute fondamentali pe ri pendolari ma anche per i turisti soprattutto nel periodo estivo. La prima categoria sarebbe danneggiata e non poco, dalla paventata soppressione del treno 3882 in partenza da agrigento per Palermo alle 4.50 che, pur partendo semivuoto dalla città dei templi si riempie di pendolari via via soprattutto a Roccapalumba. La sua soppressione sarebbe un danno per tutti coloro che lavorano a Palermo ed hanno necessità di arrivarci per le 7. Il secondo treno a rischio soppressione è il 3847 delle 20.22 in partenza da Palermo con arrivo ad Agrigento circa due ore dopo. Il danno in questo caso, arebbe soprattutto per i turisti che, provenendo dal resto d'Italia e fermandosi a Termini Imerese intorno alle 19, non avrebbero più la coincidenza per Agrigento e rimarrebbero bloccati fino all'indomani o a Termini o a Palermo. Con buona pace della «svocazione» turistica.