FAVARA. Era stato un impegno preso nella campagna di due anni fa, quello di risolvere il contratto stipulato dalle amministrazioni precedenti con l’Aipa, la società milanese a cui erano stati affidati in concessione i servizi di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi locali. Ieri mattina, il sindaco Rosario Manganella, in conferenza stampa, ha comunicato che dal prossimo 13 aprile la gestione passerà al Comune che la svolgerà con i suoi dipendenti. «Ho approfittato di una finestra offerta dal contratto – spiega il primo cittadino – anticipando di tre anni la fine del rapporto».
Quando ancora non era sindaco, ma semplice cittadino, Manganella aveva avversato, anche con manifesti murali fatti stampare a proprie spese, la decisione con cui il consiglio comunale, all’unanimità, aveva votato l’esternalizzazione del servizio comprendendo l’accertamento, la bollettazione e la riscossione di ici, tarsu, tosap e canoni idrici. Eletto sul più alto scranno municipale, ha fatto di quella polemica il suo cavallo di battaglia tanto che il primo atto della sua giunta fu la revoca della concessione la cui scadenza naturale era fissata al 2016. «Gli effetti di quel provvedimento non furono immediati - puntualizza – ma differiti al 12 aprile 2013 perché altrimenti avremmo dovuto pagare delle penalità. Una data prossima ad arrivare». Per la verità, dall’anno scorso la tassa sui rifiuti solidi urbani è passata in carico al Comune sottratta per volontà dell’amministrazione comunale all’Ato Ge.s.a. che a sua volta, per riscuoterla, si serviva dei servizi dell’Aipa Spa. «Io non voglio entrare nel merito delle scelte operate dalle amministrazioni comunali che si sono succedute tra il 2005 e il 2007 – dice Manganella - ma è certo che non si è fatto un buon servizio in considerazione del ridondante numero di personale alle dipendenze dell’ente locale che avrebbe potuto assolvere a quei compiti che, invece, sono stati affidati a ditte esterne con il conseguente pagamento dell’aggio».
Sul rapporto con l’Aipa, più recentemente si è instaurato anche un contenzioso per la soluzione del quale le parti si sono affidate ad un collegio arbitrale così come previsto dal capitolato d’appalto. Secondo il Comune ci sarebbero dei mancati introiti tra i 3 e i 3,5 milioni di euro che verrebbero richiesti alla società concessionaria che, ovviamente, contesta tale assunto. Dall’indomani saranno gli uffici comunali a prendere in carico il servizio di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi locali.
Caricamento commenti
Commenta la notizia