AGRIGENTO. "Nessuna sanatoria. Nessuna riperimetrazione della Valle. Siamo per il rispetto della legge. E' solo una tempesta in un bicchiere, una polemica che riporta indietro la città". Marco Zambuto, sindaco di Agrigento, è categorico: "Non consentiremo violazioni. Ho dato mandato ai dirigenti degli uffici di ricostruire tutti i passaggi del Cru che hanno portato alla mozione. Agrigento ha però compreso gli errori del passato, oggi c'è la consapevolezza che in questi anni è stato fatto tanto per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali".
Il sindaco, nei mesi scorsi, per promuovere la Valle, s'era anche "inventato" un marchio che dovrà essere registrato e che servirà "per recuperare risorse - torna a ribadire - da investire nel Parco". Sulla mozione, presentata dal consigliere Gibilaro e passata all'unanimità in Consiglio, ieri, è intervenuto, nella speranza di fare chiarezza dopo l'attacco di Legambiente, anche il presidente dell'Assise Aurelio Trupia. «Quanto deliberato nella seduta consiliare del 5 marzo relativamente al punto 7 dell'ordine del giorno riguardante - la mozione sulla necessaria riperimetrazione dei limiti del Parco Archeologico -. In ossequio alla verità, intendo chiarire che lo stesso Consiglio all'unanimità dei presenti, ha deliberato di impegnare l'amministrazione comunale, alla luce del voto Cru 151 2009 e 190 2009 della decisione del Cga del 12 febbraio 2012 e del Dpr Regione Siciliana del 14 giugno 201, pubblicato in Gurs2 novembre 2012, a verificare i vincoli discendenti da dispositivi di legge sul territorio comunale. E non come quanto dichiarato da Legambiente che ha ritenuto, erroneamente, che il Consiglio abbia approvato una mozione che prevede la restrizione del perimetro della Valle dei Templi. Posso assicurare l'onestà intellettuale e la correttezza procedurale dei componenti del Consiglio - ha concluso Trupia - e sono certo che, sulla scorta della risposta che attendiamo dagli uffici competenti, i consiglieri con grande maturità e trasparenza, sapranno prendere le necessarie decisioni».
«Il Consiglio non è impazzito - ha detto, invece, il consigliere comunale, nonché ex assessore Michele Mallia -. Non ha chiestola riperimetrazione della Valle. Ha tratto indicazione dalla prescrizione dell'organo tecnico ed ha inteso riportare i vincoli certi dei dispositivi di legge. Qualora gli uffici avessero ottemperato non ci sarebbe stato certo bisogno del Consiglio». Su Legambiente, ancora una battuta di Mallia: «Il castello di sabbia posto in essere gli è crollato!».
Il circolo Rabat di Legambiente però rilancia e ritiene che la «seduta del Consiglio martedì scorso è tempo, fiato (e gettoni di presenza…) assolutamente sprecati e sollecita l'amministrazione e gli uffici competenti a fare immediata chiarezza». «Per preservare la dignità di Agrigento - ha detto il presidente regionale Mimmo Fontana - sarebbe necessario che si dimettesse l'intero Consiglio».
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