AGRIGENTO. È ripresa la raccolta dei rifiuti ad Agrigento e negli altri 18 Comuni dell'Ato Gesa Ag2. Dopo quasi due giorni di sciopero selvaggio da parte dei netturbini che reclamavano il pagamento delle cinque mensilità arretrate, da ieri mattina, tutti gli operatori ecologici, in tutti i Comuni interessati dall'alba di una nuova emergenza igienico-sanitaria, si sono rimessi al lavoro per rimuovere i cumuli di immondizia.
A rallentare, e non poco, le operazioni di pulizia, ci hanno, però, pensato le forti raffiche di vento e la pioggia ininterrotta. Maltempo escluso comunque, i lavoratori entro oggi, al massimo domani, riporteranno la situazione alla normalità. «I netturbini sono tutti al lavoro - ha assicurato ieri mattina il commissario liquidatore dell'Ato Gesa Ag2 Teresa Restivo - . Le avvisaglie di quella che poteva essere un'emergenza sono state archiviate».
I Comuni più grandi, come Agrigento, Porto Empedocle e Favara, ma anche il piccolo paese di Grotte, hanno trasmesso in banca i mandati di pagamento per l'Iseda. Mandati di pagamento che consentiranno di liquidare ai netturbini lo stipendio di gennaio.
I lavoratori rimarranno però creditori ancora di altre quattro mensilità. Per ottenere anche gli altri stipendi, si dovrà attendere il piano di rientro finanziario della Regione. Piano di rientro che, al momento, è fermo al dipartimento regionale. È probabile che entro la fine della settimana, verosimilmente venerdì, tutte le parti interessante vengano convocate al dipartimento regionale per sottoscrivere l'accordo.
«Si attende comunque che anche gli altri Comuni paghino la loro mensilità per il servizio ricevuto - ha spiegato ieri mattina l'amministratore delegato dell'Iseda Giancarlo Alongi -. Solo chi pagherà - ha rammentato Alongi - avrà infatti il servizio di raccolta garantito».
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