LICATA. Altre due ordinanze di demolizione sono state firmate dal dipartimento Urbanistica e Gestione del Territorio del Comune. Riguardano due fabbricati costruiti nella periferia cittadina. In questo caso, al contrario di quanto accaduto in altre occasioni, il provvedimento non riguarda gli edifici per intero, ma parte di essi. Secondo i tecnici del dipartimento Urbanistica e Gestione del Territorio i proprietari dei due immobili avrebbero realizzato, nelle costruzioni, modifiche rispetto al progetto approvato dal Comune. Hanno costruito in difformità rispetto alla concessione edilizia, perciò ora sono chiamati a demolire quanto non era stato autorizzato. Pare verosimile, dunque, che stavolta le demolizioni vengano eseguite. Abitualmente, infatti, ogni volta che i provvedimenti riguardano interi edifici, non vengono ottemperati. Chi ha costruito degli stabili in assoluta assenza di concessione edilizia non li demolisce, ma in questo modo consente l’acquisizione al patrimonio del Comune. La legge, infatti, parla chiaro: ai destinatari di ordinanze di demolizione vengono concessi novanta giorni di tempo per eseguire il provvedimento che è stato emesso nei loro confronti. Qualora entro i tre mesi nessuna demolizione viene eseguita, gli edifici vengono acquisiti al patrimonio del Comune. All’ente viene trasferita, perciò, la competenza riguardo alla demolizione, ma non le spese. Il Comune, infatti, qualora decida di demolire, poi si rivale nei confronti degli ex proprietari degli immobili. E’ già accaduto nel 2001, quando il Comune demolì quattro edifici costruiti abusivamente lungo la costa cittadina. Bene, successivamente Palazzo dell’Aquila si rivalse nei confronti degli ormai ex proprietari degli stabili buttati giù dalle ruspe.Con le ultime due ordinanze di demolizioni sale a 17, dall’inizio dell’anno, il numero dei provvedimenti firmati dal dipartimento Urbanistica e Gestione del Territorio. Ciò conferma che il cemento selvaggio in città, purtroppo, continua a fare passi da gigante. Malgrado i serrati controlli esercitati da tutte le forze dell’ordine, l’abusivismo edilizio non conosce soste. Diciassette ordinanze di demolizione in poco più di due mesi sono davvero tante, ma vanno sommate a quelle del 2012 che si contano, all’incirca, in oltre un centinaio.