LICATA. Scoppia la protesta dei cittadini contro l’acqua non potabile. Ieri mattina, in delegazione, un nutrito numero di licatesi ha raggiunto il Comune portando con se le bottiglie di plastica piene di acqua gialla, ma c’è anche chi, per informarsi su quanto sta accadendo, è andato all’Ufficio di Igiene Pubblica di viale XXIV maggio ed ha chiesto di poter incontrare l’ufficiale sanitario. Quest’ultima, Rossana Mangione, ha incontrato i cittadini ed ha spiegato loro come stanno le cose.
“La gente ha ragione – è il commento del responsabile cittadino di Igiene Pubblica -, considerato anche che non è la prima volta che una simile situazione si ripete. Vorrei ricordare, infatti, che già a metà gennaio avevo chiesto al sindaco Angelo Graci di vietare l’uso dell’acqua del rubinetto per bere, perché dagli esami effettuati la potabilità non era provata”.
La vicenda è fin troppo nota. La settimana scorsa il primo cittadino, sulla scorta di una segnalazione ricevuta dall’ufficiale sanitario, ha vietato l’uso dell’acqua per fini potabili. Così come aveva già fatto, sempre per le stesse ragioni, poco più di un mese fa. In una settimana, secondo quanto denunciato ieri dai cittadini, però non è cambiato nulla. Dai rubinetti delle case di tutti i licatesi esce ancora acqua di colore giallo o addirittura marrone. Una situazione, di fatto, identica a quella di un mese fa.
“La legge – sono le parole di Rossana Mangione – parla chiaro: l’acqua deve essere priva di microorganismi e cariche batteriche e microbiche. Questo è il primo requisito per dichiararla potabile. Ma è necessario, inoltre, che presenti buone caratteristiche organolettiche. Deve essere inodore e insapore, altrimenti la qualità non è buona. È innegabile – aggiunge l’ufficiale sanitario – che l’acqua che esce dai rubinetti, da alcune settimane a questa parte, è di colore giallo, o addirittura marrone. Questa, dunque, non è acqua buona”.
L’Ufficio Sanitario ha eseguito l’ultimo prelievo nei serbatoi cittadini mercoledì, ed ora sta attendendo l’esito. Se sarà positivo si potrà tornare a bere l’acqua.
“E’ chiaro – ha concluso Rossana Mangione – che non posso continuare a tollerare questo stato delle cose. Già lo scorso 12 febbraio ho denunciato questa situazione, ma ancora non ne veniamo fuori. Sono pronta a segnalare i fatti ai magistrati della procura di Agrigento”.