RIBERA. Nuova ordinanza di sgombero per i residenti di Largo Martiri di via Fani, nella zona della Circonvallazione, dove insistono i 76 alloggi popolari costruiti dall’Istituto autonomo Case Popolari (Iacp) di Agrigento e realizzate, secondo accertamenti tecnici operati nei mesi scorsi dopo lo sfratto intimato agli inquilini di tre palazzine, con cemento depotenziato. Stavolta il provvedimento a firma del sindaco Carmelo Pace, che ha avuto trasmessi gli esiti di nuovi accertamenti effettuati dai tecnici incaricati dall’Iacp nelle palazzine oggetto del nuovo provvedimento di sfratto, riguarda sei palazzine. A lasciare le loro case saranno, quindi, trentasei famiglie, un centinaio di persone, tra i quali anziani e bambini, che vanno ad aggiungersi alle altre diciotto famiglie che già da alcuni mesi si sono visti recapitare l’ordinanza di sgombero. I residenti, in base a quanto prevede l’ordinanza, avranno a disposizione 60 giorni di tempo dalla notifica del provvedimento per eventuale ricorso da proporre al Tar. L’ordinanza di sgombero era nell’aria da tempo, dopo che i tecnici incaricati dall’Iacp, facendo seguito ai primni accertamenti nelle tre palazzine fatte sgomberare sopo l’estate scorsa, avevano effettuato i controlli finalizzati ad accertare le condizioni di stabilità degli alloggi. Si temeva che la condizione anche delle sei palazzine per le quali è stato disposto lo sgombero fosse simile a quella delle tre fatte sgomberare in precedenza, dal momento che le tecniche ed il periodo di costruzione sono gli stessi. Adesso è arrivato lo sgombero che crea nuovi drammatici problemi per le famiglie delle palazzine di Largo Martiri di via Fani, che saranno costrette a trovare una nuova casa dove poter vivere nei prossimi mesi. Intanto si aspettano i provvedimento richiesti alla regione siciliana dopo che nel dicembre scorso è stata tenuta ad iniziativa del sindaco Carmelo Pace un’assemblea cittadina, ”allargata” a forze politiche, sindacali, associazioni, a funzonari e tecnici della regione siciliana, alle forze dell’ordine per fare il pjnto della situazione e cercare delle vie d’uscita al drammatico problema che si è venuto a creare e che sta riguardano 54 alloggi e che potrebbe estendersi anche ai restanti 22 alloggi. Nei mesi scorsi è stato fatto anche un bando per chiedere ai riberesi di vendere all’Iacp alloggi da destinare alle famiglie sgomberate, ma le disponibilità sono state alquanto limitate.