AGRIGENTO. È stato confermato per martedì mattina, alle 10.30, l’incontro al Dipartimento regionale per l’emergenza rifiuti del commissario liquidatore dell’Ato Gesa Ag2, Teresa Restivo, convocato per discutere dei Piani di rientro recentemente approvati ma di cui non è stata ancora elargita la prima trance ai Comuni. Ritardi che stanno causando l’accumularsi delle mensilità arretrate per gli operatori ecologici che devono percepire quattro mesi di stipendio e per imprese e fornitori indietro con le fatture. Intanto, ieri mattina, a Lampedusa e Linosa è ripresa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ad opera dell’Iseda che aveva bloccato il servizio, per il diniego più colte confermato, del sindaco Giusi Nicolini, di non voler sottoscrivere il contratto di servizio che stabilisce, a partire da subito, che siano i Comuni stessi a farsi garanti dei pagamenti alle imprese, laddove la Gesa, che è in liquidazione, abbia una carenza di disponibilità economiche. La decisione di riprendere il servizio è stata presa venerdì sera, al termine del vertice convocato d’urgenza al Dipartimento rifiuti tra tutte le parti coinvolte quando la Nicolini ha accettato di firmare, al contrario di quanto sostenuto fino alla mattina stessa. A questo punto rimane fuori solo Siculiana dove le imprese hanno già interrotto la raccolta da ieri. «L’amministrazione comunale di Siculiana - spiega il numero 1 di Iseda Giancarlo Alongi - ha avuto due mesi di tempo per analizzare e discutere sulla scrittura privata così come gli altri sindaci. Stupisce, che dopo avere firmato una lettera formale di adesione al contratto, che ha fatto in modo che noi non sospendessimo la raccolta, giorno 14 febbraio, nessuno di loro si sia presentato alla convocazione per la firma adducendo motivazioni fino al giorno prima a noi tutti sconosciute». Con questa scrittura privata, il Comune si assume l’obbligo di intervenire sussidiariamente al pagamento del servizio prestato a partire da 15 giorni dalla presentazione delle fatture emesse dalle ditte.