CANICATTI'. Tre punti per il rilancio del settore agricolo dell'uva da tavola, duramente colpito dalle avversità climatiche di fine Ottobre che hanno compromesso buona parte della campagna 2012. Li ha concordati ieri il Tavolo tecnico sull'emergenza agricola convocato dall'amministrazione comunale e dall'assessorato alle Politiche Agricole, retto da Vincenzo Guarneri. In aula Giunta sedevano, oltre ai rappresentanti dell'amministrazione, quelli della Coldiretti, rappresentata da Pietro Signorino, della Cia, con Pippo Di Falco, e diversi rappresentanti di Cooperative agricole ed operatori del settore.
I punti salienti del documento stilato a fine riunione e che sarà sottoposto, prima delle festività di Natale all'assessore regionale all'Agricoltura Dario Cartabellotta, riguardano la proposta di sostenere una capillare azione di marketing per il rilancio dell'uva da tavola di Canicatti, la richiesta di ottenere per le aziende colpite dai danni da nebbia di sgravi fiscali, e la presentazione al Ministero delle Politiche Agricole della richiesta di assicurabilità dell'uva da tavola contro eventi climatici inconsueti, come ad esempio la nebbia che ha mandato in crisi centinaia di produttori ed aziende del comprensorio canicattinese. Chi invece non ha lesinato critiche, decidendo di abbandonare i lavori del tavolo tecnico, è stato il presidente del Consorzio IGP Uva da Tavola, Antonio Di Grigoli.
Invitato a presenziare al confronto Di Grigoli ha criticato l'atteggiamento dell'amministrazione comunale che, a suo modo di vedere, è arrivata in ritardo a comprendere le difficoltà in cui versa il settore agricolo in città lasciando colpevolmente privo di sostegni il Consorzio. «Non ha senso istituire tavoli tecnici adesso- ha dichiarato Di Grigoli - dopo che non si è fatto nulla in passato per sostenere il Consorzio Igp che rappresenta invece una imperdibile opportunità di sviluppo per l'economia locale. Come Consorzio abbiamo dato fiducia a questa amministrazione sperando in suo tangibile supporto cosa che però è venuta a mancare nel corso degli anni fino ad arrivare alla situazione attuale in cui si rischia - ha concluso - di vedere andare in fumo sacrifici ed investimenti di decine e decine di produttori agricoli locali».
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