AGRIGENTO. C'è incertezza su quello che accadrà domani quando al termine dei due giorni di sciopero, gli operatori ecologici di Gesa dovrebbero tornare al lavoro.
Il condizionale è d'obbligo se si considera che nelle casse della società d'ambito non ci sono sufficienti liquidità di cassa per poter pagare alle imprese tutto quello che avanzano e che favorirebbe di conseguenza, lo sblocco nei pagamenti degli stipendi arretrati agli operai. La paura è che, nonostante la ditta Catanzaro riaprirà i cancelli della discarica di Siculiana, si ripeta lo sciopero selvaggio e non autorizzato dello scorso settembre che mise in ginocchio 19 città. Intanto, lo sciopero di ieri e di oggi, ha ulteriormente peggiorato la situazione igienico sanitaria ad Agrigento e negli altri Comuni consorziati con l'Ato Ag2. Vengono infatti garantiti solo i servizi essenziali con la raccolta dei rifiuti in ospedali, caserme, carcere e all'interno degli istituti scolastici con conferimento ancora per oggi, nella discarica di contrada Timpazzo a Gela. Per il resto, i cumuli di spazzatura hanno già invaso cassonetti, marciapiedi e strade. Anche alla Valle dei templi i rifiuti hanno ripreso a far parte del paesaggio e lo stesso vale per San Leone e tutte le altre frazioni del capoluogo. Non è migliore la situazione negli altri centri, alcuni dei quali come Favara e Porto Empedocle, sono ad un passo dall'emergenza. Ulteriori approfondimenti nell'edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi.