Agrigento

Domenica 24 Novembre 2024

Manganella perde il vicesindaco a Favara Si è dimesso anche Enzo Biancucci

FAVARA. A poco più di una settimana dalle elezioni regionali, il quadro politico locale ha necessità di essere ricomposto. Troppi consiglieri comunali hanno cambiato casacca modificando la geografia dell'aula "Falcone e Borsellino". Anche la giunta ha perduto qualche pezzo, l'ultimo dei quali ieri pomeriggio con l'assessore ai Lavori pubblici, Enzo Biancucci, che ha protocollato la lettera di dimissioni. Un gesto non polemico ma dettato dalla necessità di ritornare a dirigere il suo studio di architettura da 14 mesi tenuto a bagnomaria. Per tutte queste ragioni, ieri sera il sindaco ha incontrato i maggiorenti delle forze che lo sostengono per capire quale nuovo assetto dare alla "coalizione di responsabilità" uscita vincente dalle amministrative della primavera dello scorso anno. Un incontro interlocutorio ma necessario per capire quale aria tira.
"Ma a parte il rilancio dell'azione amministrativa - puntualizza Manganella - oggi è forse più urgente fare accendere la luce verde sul bilancio di previsione 2012". E non è un caso se per questa mattina è stata convocata una seduta di giunta con un solo punto all'ordine del giorno: l'approvazione dello schema del documento finanziario che immediatamente dopo sarà trasmesso ai revisori dei conti e alle commissioni di riferimento tenuti a esprimere i pareri di competenza. Dopo l'approvazione delle nuove aliquote dell'Imu si è data la possibilità agli uffici di ragioneria di chiudere i conti in pareggio.
Intanto, tengono ancora banco le dimissioni da assessore di Marilì Chiapparo. In una lunga lettera, il coordinatore cittadino di Grande Sud, il medico Paolo Felice, senza scendere in una sterile polemica, ricorda i passaggi per cui si è scelto il disimpegno dalla giunta. L'esponente politico vicino alle posizioni dell'onorevole Cimino giustifica il gesto di Marilì Chiapparo e del consigliere Antonello Crapanzano, che ha votato contro le nuove aliquote Imu, proprio perché l'inasprimento dei tributi locali non rientra nei piani del partito. "Siamo convinti - scrive Felice - che le oggettive difficoltà che l'amministrazione sta incontrando si possano superare con un modus operandi diverso". Grande Sud ritiene che Manganella, più che insistere sulle questioni amministrative locali, debba relazionarsi col governo centrale e quello regionale.

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