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Dopo 60 anni recuperato a Sambuca di Sicilia un portale in pietra del '500

Un portale in pietra del '500 , "ritrovato" dopo sessanta anni di oblio e di abbandono, è stato collocato nuovamente nella sua sede originaria a Sambuca di Sicilia, nella piazza originariamente dedicata a San Giorgio e oggi intitolata allo scrittore Emanuele Navarro della Miraglia.

Alla cerimonia, che si è svolta ieri sera, hanno partecipato tutti gli abitanti del borgo dei borghi 2016, che hanno voluto così festeggiare il recupero di una delle testimonianze più significative della storia di Sambuca. Il portale rappresentava infatti l’ingresso alla Chiesa di San Giorgio, la più antica dell’abitato, edificata su un’antica moschea araba proprio all’ingresso del quartiere saraceno. La chiesa con due alti campanili, uno originariamente torre del castello di Zabut e poi inglobato nel luogo di culto cristiano, l'altro edificato per accogliere l’orologio civico, dava il nome a «lu chianu di San Giorgio».

La chiesa intitolata al martire cristiano, che segnava il passaggio tra il periodo arabo e quello della prima evangelizzazione, fu però incredibilmente demolita nel 1958. Da quello scempio, frutto delle sciagurate scelte urbanistiche del tempo, fu salvato fortunatamente il portale lapideo che risale al 1565, come testimoniato da un incisione. Il monumento è stato così restaurato e collocato nuovamente dove si trovava, in modo da costituire una quinta scenografica che richiama idealmente l’ingresso alla chiesa.

Una profonda «lama» ossidata che entra nel cuore della piazza sorregge il portale in pietra bianca, con un evidente contrasto
cromatico, a memoria della lacerazione avvenuta con la distruzione di uno dei monumenti più importanti del paese. La scelta dell’amministrazione comunale di restaurare e recuperare il portale è stata sostenuta da, uno sponsor privato, la Ser, che gestisce il vicino parco eolico sul lago Arancio. Durante la cerimonia di inaugurazione, accompagnata dalla fanfara dei bersaglieri, da cavalieri e amazzoni in sella a purosangue, da giochi pirotecnici e stelle filanti, è stata sottolineata l’importanza dell’iniziativa.

«Il portale con la sua riconfigurazione diventa testimonianza della memoria di un passato e patrimonio culturale identitario per tutta la comunità sambucese», hanno affermato il sindaco Leo Ciaccio e il vice sindaco e assessore alla Cultura Giuseppe Cacioppo.  Il prossimo importante appuntamento, come hanno ricordato i rappresentanti dell’amministrazione comunale, sarà la riapertura della Chiesa Madre chiusa dal terremoto del '68. Grazie a uno stralcio funzionale i lavori di restauro hanno consentito il rifacimento del pavimento e il consolidamento dei tetti delle tre navate della Madrice edificata nel 1400. La riapertura al
culto è prevista entro la fine dell’anno, nel cinquantesimo anniversario del sisma che devastò il Belice.

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