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Canicattì, bene confiscato alla mafia resta inutilizzato

Il mancato cambio di destinazione d'uso impedisce al Comune di Canicattì (in provincia di Agrigento) di affidare a terzi un complesso agricolo confiscato al capomafia Calogero Di Caro, alcuni ettari di uliveto secolare e un elegante e ampio caseggiato, da alcuni anni trasferito al Comune che lo aveva destinato a sede del Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo e mai utilizzato.

Alcune cooperative sociali hanno avanzato la disponibilità a gestirlo, anche in via momentanea, per evitare che l'incuria danneggi il bene. Di recente il sindaco Ettore Di Ventura, dopo due anni di totale abbandono, ha fatto arare l'uliveto che era invaso di erbacce e con rischio d'incendio.

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