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Cani avvelenati a Sciacca, scattano le perquisizioni. L'Enpa: "Giro d'Italia annulli il passaggio dalla città"

SCIACCA. I carabinieri di Sciacca hanno effettuato alcune perquisizioni nell’ambito dell’indagine della procura della Repubblica per risalire ai responsabili della morte di una trentina di cani che sono stati avvelenati nei giorni scorsi in località Muciare.

Le analisi sui bocconcini avvelenati che hanno causato la mattanza hanno rivelato che la morte è stata causata da un potente insetticida, di quelli usati abitualmente come disinfestante in agricoltura, acquistabile solo da persone in possesso di un apposito patentino. I controlli dei militari, che al momento hanno dato esito negativo, hanno riguardato i soggetti in possesso di questa autorizzazione.

I magistrati, inoltre, hanno disposto il sequestro di alcuni documenti dagli uffici del Comune di Sciacca relativi alla gestione da parte dell’ente del problema del randagismo. Non ci sono ancora indagati, ma sono state già sentite diverse persone considerate informate sui fatti.

Fervono i preparativi, intanto, per il raduno di animalisti provenienti da tutta la Sicilia e da diverse altre zone d’Italia in programma domenica. Numerose le reazioni politiche e i commenti sui social con un linguaggio particolarmente minaccioso nei confronti del sindaco. "Sarà una manifestazione pacifica", assicurano però gli animalisti.

"Siamo certi che le forze dell’ordine e la magistratura riusciranno a individuare e assicurare alla giustizia gli autori di questa barbarie - dice Franco Andaloro, delegato WWF per la Sicilia - ma è anche necessario che siano prese subito misure più drastiche affinché non possano ripetersi più eventi drammatici come questo".

Ieri mattina al comune il sindaco Francesca Valenti ha presieduto un vertice con i veterinari del servizio pubblico. L'Asp di Agrigento ha annunciato una intensa campagna di sterilizzazioni a tappeto.

Intanto non si fermano le polemiche: Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa), ha chiesto al direttore del Giro d'Italia Mario Vegni di "Annullare il passaggio attraverso Sciacca programmato nella quinta tappa della corsa ciclistica del maggio prossimo".

"Un gesto di grande e profonda sensibilità che - spiega Rocchi - sarebbe apprezzato dalla stragrande maggioranza degli italiani. La richiesta di Enpa, nasce dall’indifferenza finora ostentata dal Comune alle richieste dell’associazione di contrastare l’emergenza randagismo con misure di prevenzione e di contrasto che, come previsto dalla normativa nazionale e regionale, garantiscano la tutela degli animali".

"Tale indifferenza - aggiunge l’Enpa - è alla base dei ripetuti avvelenamenti verificatisi in passato sul territorio comunale di Sciacca e della strage di questi giorni, costata la vita a una quarantina di animali. Purtroppo neanche il massacro sembra avere indotto le autorità a un cambio di passo poiché, nulla di certo è dato sapere né sulla bonifica dei luoghi né sul recupero dei cani sopravvissuti. Nulla, insomma, sembra scuotere il Comune dal torpore".

"In attesa che la magistratura accerti le responsabilità penali dell’accaduto e che gli elettori facciano valere quelle politiche - dice Rocchi - chiediamo a una manifestazione sportiva tanto prestigiosa e amata, come appunto il Giro d’Italia, di farsi portatrice di un messaggio di civiltà e di contribuire alla protezione di tantissimi animali che, purtroppo, sono vittime delle croniche inadempienze delle nostre istituzioni".

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