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Abusivismo edilizio ad Agrigento, il Tar: niente risarcimento, termini prescritti

AGRIGENTO. Il risarcimento sugli abusi edilizi deve essere contestato entro i cinque anni dal rilascio della sanatoria. Se l’indennità viene notificata oltre il quinquennio è prescritta.

E’ quanto hanno stabilito nel merito i giudici della prima sezione del Tar Palermo, presieduta da Calogero Ferlisi, (Aurora Lento, Consigliere e Sebastiano Zafarana, Estensore) sul ricorso presentato da Gerlando Battaglia, assistito dall’avvocato Salvatore Palillo.

I giudici amministrativi hanno annullato il decreto del Dirigente del Servizio Tutela e Acquisizioni - Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, del 25 maggio 2017, e notificato il 13 settembre 2017 con il quale si chiedeva di pagare 8 mila euro per la realizzazione di opere abusive e spedito le carte alla Corte dei Conti per accertare responsabilità sul ritardo della richiesta di risarcimento che ha provocato un danno alle casse della Regione.

«La concessione edilizia in sanatoria è stata rilasciata dal Comune di Agrigento il 17 novembre del 2011, mentre il provvedimento di sanzione è stato approvato il 25 maggio del 2017 - si legge nella sentenza - ben oltre il termine quinquennale di prescrizione, decorrente dalla concessione in sanatoria».

Sarà la procura della Corte dei Conti a stabilire se questo è un caso isolato o sono diversi i casi di tardiva richiesta del risarcimento.

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