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"Fecero arrestare due comunali a Campobello di Licata", intimiditi prima del processo

CAMPOBELLO DI LICATA. Una intimidazione nella notte ha preceduto l’inizio del processo nei confronti di due dipendenti del Comune di Campobello di Licata. Un messaggio, con minacce di morte e due cartucce inesplose di fucile calibro 12, è stato fatto trovare all’ingresso della ditta Omnia Srl di Licata, che si occupa di smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi. Sotto il mirino dei malviventi i due titolari della ditta, Valerio Peritore ed Angelo Incorvaia, gli stessi che avevano fatto arrestare, nel mese di ottobre scorso, un dipendente del Comune di Campobello di Licata, Francesco La Mendola, ed il funzionario del settore Ambiente dello stesso Comune, Giuseppe Nigro, per una tangente da tre mila euro che gli stessi avrebbero chiesto alla Omnia, per sbloccare il pagamento di una fattura per lavori eseguiti per conto dell’ente.

Su un foglietto arrotolato, oltre alle cartucce c’era una scritta con un pennarello nero, V e A, che non sono altro che le iniziali dei titolari della Omnia, Valerio e Angelo. I due, naturalmente scossi da questo episodio criminale, hanno presentato denuncia ai carabinieri del nucleo operativo di Agrigento, con il dettaglio del «messaggio» ricevuto e consegnando la lettera di minacce che è stata sequestrata dai militari dell’Arma. Coincidenza o no, fatto sta che l’intimidazione ai danni degli imprenditori licatesi è stata messa a segno la notte precedente all’inizio del processo per i due, che ieri mattina si sono presentati in Tribunale, ad Agrigento, per essere giudicati.

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