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Sgarbi a Racalmuto per onorare Sciascia

RACALMUTO. «Non potevo sapere, ma oggi l’ho appreso, che le miniere di Racalmuto fossero importanti almeno come il pensiero di Sciascia, perché sono un elemento positivo di produzione che s'è riscattato dalla condizione di miseria, povertà e sofferenza che le miniere rappresentano nella nostra idea. L’entusiasmo del direttore è stato talmente contagioso che ci ha mostrato le miniere come un luogo di felicità». Lo ha detto Vittorio Sgarbi, assessore regionale ai Beni culturali, oggi, a Racalmuto - per rendere omaggio a Leonardo Sciascia e per visitare i luoghi cardine della «Strada degli scrittori» - subito dopo aver visitato la miniera di sale dei «carusi» di Regalpetra, di proprietà dell’Italkali.

«Questa di Racalmuto è la prima miniera d’Italia, - ha aggiunto -, da qua parte tutto il sale che mangiamo. Sono socio, da molti anni, del circolo degli zolfatai e dei salinari, ma per un riferimento letterario, ma non potevo immaginare che qui l'economia fosse perfino più forte della letteratura».

Assieme a Sgarbi anche gli assessori al Turismo Sandro Pappalardo, alle Attività produttive Mimmo Turano e alla Famiglia Mariella Ippolito. Sgarbi, accompagnato dal sindaco Emilio Messana, ha anche deposto una corona di fiori sulla tomba dello scrittore racalmutese Leonardo Sciascia e ha poi visitato il teatro Regina Margherita dove il coro «Terzo Millenio» di Racalmuto, con il tenore Lillo Bellomo, ha intonato «Deci, cientu citaleni», il testo di Piero Carbone, dedicato ai minatori e alle loro famiglie.

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