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Nava non si fa vivo, cessione Akragas in alto mare

AGRIGENTO. L’ultimatum lanciato dal socio di maggioranza dell’Akragas, Marcello Giavarini, nei giorni scorsi («Rinuncio al mio credito di 100 mila euro se entro il 6 formalizziamo la cessione delle quote dal notaio»), come ampiamente prevedibile, è caduto nel vuoto.

La trattativa con l’imprenditore italo-svizzero Roberto Nava ha subito una brusca frenata e non sembra neppure pronta per ripartire in maniera spedita. A mediare fra le parti, dopo qualche incidente diplomatico a mezzo social – Nava su facebook nei giorni scorsi aveva scritto: «Chi non salta licatese è», coro che fece infuriare Giavarini con i tifosi nei mesi scorsi – è sempre l’avvocato Enzo Caponnetto, legale della società e presidente di una onlus che detiene l’undici per cento del capitale sociale. Anche ieri ci sono stati diversi contatti telefonici sull’asse Italia-Svizzera e Bulgaria (dove vive e lavora Giavarini) per tentare di accelerare la trattativa ma fino ad ora ci sono stati solo passaggi interlocutori.

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