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Campobello di Licata e Raffadali, avvelenati sei cani

CAMPOBELLO DI LICATA. «Ad uno dei sei cani hanno addirittura messo la colla nelle orecchie e sparato tre colpi di pistola a piombini». Quello che sembra essere il fatto più cruento di tutta la storia è solo l’inizio, perché di sei cani randagi che vagavano nel centro di Campobello di Licata, adesso ne rimangono solo due, uno dei quali il è quello che sta peggio. Avvelenati e torturati, mentre solo un gruppo di tre ragazzi, tenta di fermare una strage sulla quale le attenzioni sono sempre troppo poche.

Accade a Campobello, dove in pochi mesi un gruppo di ragazzi si è trasformato in gruppo di volontariato per assistere i cuccioli che sono riusciti a salvarsi da questa strage continua: «Questi cani non sono stati avvelenati per caso – spiega una delle ragazze che si prende cura dei cani rimasti in vita – davano fastidio alle persone per i rumori, ma non avevano fatto mai male a nessuno. Una famiglia si prendeva cura di loro dando da mangiare, ma poi sono stati avvelenati con l’intento di ucciderli».

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