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Licata, sindaco anti-abusivi sfiduciato: "Ho fatto il mio dovere". Legambiente: pagina di vergogna

LICATA. Angelo Cambiano, il sindaco anti-abusivi di Licata che vive scortato perché minacciato più volte e contro cui ci sono state diverse intimidazioni compreso l'incendio di due case di famiglia, è stato sfiduciato ieri sera dal consiglio comunale. Ventuno i voti a favore della sfiducia, uno in più del quorum necessario.

La mozione era stata presentata da 16 consiglieri comunali che gli contestano scelte sbagliate che avrebbero fatto arrivare meno risorse nelle casse comunali. "Il vero motivo lo sanno tutti qual è, ma non hanno il coraggio di dirlo", replica Cambiano, pronto a tornare al suo mestiere quello di insegnante di matematica dopo essere diventato il simbolo della lotta contro l'abusivismo nella costa di Licata, dove sono in corso le demolizioni su ordine della magistratura in un clima di costante tensione. Cambiano, eletto meno di due anni fa, ha annunciato che impugnerà l'atto perché "le motivazioni riportate nella mozione sono solo bugie".

"Sono deluso e amareggiato. Se questa è la fine che fanno gli amministratori che fanno solo il loro dovere, ho avuto minacce di morte, proiettili, due case incendiate. Vuol dire che è una classe politica inadeguata, alla ricerca solo del consenso elettorale e non accetto chiamate e solidarietà a posteriori - aggiunge - Sono amareggiato dalla politica e dalla sua falsità alla ricerca solo del consenso. La mia non è stata una scelta politica quella di demolire immobili. Ci sono delle sentenze della magistratura che lo hanno decretato e le sentenze vanno rispettate".

E prosegue: "Mi rimbombano le parole del ministro Alfano che da capo del Viminale venne a Licata, c'ha messo la faccia è vero, quando disse: 'è finito il tempo della politica che coccola gli abusivi'. Ieri però i consiglieri comunali di Alternativa Popolare hanno votato la sfiducia". "Licata però non è una città di delinquenti - sostiene Cambiano - E' stata solo troppo in silenzio ad aspettare di vedere cosa poteva accadere. E ora, il mentore della mia sfiducia Carmelo, che ha annunciato la sua candidatura all'Ars alle prossime elezioni regionali con l'Udc, potrà strizzare l'occhio agli abusivi promettendo un condono per un pugno di voti in più. Ho 36 anni, sono padre da 9 mesi, sono abituato alla paura, vivo sotto scorta. Per ora dalla prefettura non ho sentito nessuno. Vorrei riappropriarmi solo della mia vita".

E non mancano le reazioni: "La mozione di sfiducia al sindaco Cambiano è una delle pagine più tristi e brutte della democrazia italiana. La politica siciliana ha scritto un'altra pagina di vergogna, perché non ha saputo difendere un uomo delle istituzioni che ha fatto solo il suo dovere". Lo dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. "Sicuramente se altri sindaci, invece di nascondersi dietro cavilli e rinvii, si fossero comportati con serietà e rigore e avessero anche loro applicato la legge e avessero abbattuti gli abusi edilizi, come fa il sindaco di Carini, Angelo Cambiano non sarebbe rimasto isolato - aggiunge Zanna - E c'è chi adesso, con una encomiabile faccia di bronzo, parla di 'abusivismo di necessità' solo per raccattare qualche voto cavalcando il populismo. Ma quante case abusive sono state abbattute a Bagheria da quando è stato eletto tre anni fa il sindaco 5 stelle? Altre nuove pagine di politica vergognosa".

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