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Ad Agrigento torna lo spettro del licenziamento per 14 netturbini

AGRIGENTO. Spettro licenziamento per 14 operatori ecologici. Posti di lavoro salvi: nessun netturbino perderà l'occupazione. Ed infine, le imprese hanno avviato la stesura delle lettere di licenziamento. Dopo tre mesi, con prospettive di questo genere all'orizzonte, gli operatori ecologici, ritenuti in esubero dal Comune di Agrigento, dopo aver vissuto un infernale periodo di incertezza, da ieri mattina, sono, di fatto, ricaduti nel baratro: dovrebbero arrivare loro le lettere di licenziamento. L'accordo sulla loro ricollocazione - sottoscritto lunedì tra Srr, sindacati e alcune imprese - è saltato. Le imprese, che si occupano della raccolta dei rifiuti sul capoluogo, secondo quanto risultava ieri, stavano predisponendo, dunque, le lettere di licenziamento.

Cgil, Cisl e Uil, proprio ieri mattina, durante un incontro alla Presidenza della Regione, sulle criticità ambientali, appresa la notizia del nuovo eclatante sviluppo sulla vertenza degli operatori ecologici in esubero, hanno chiesto un intervento ispettivo. «Abbiamo chiesto alla Presidenza della Regione - ha confermato ieri Alfonso Buscemi, segretario regionale della Fp Cgil - un intervento ispettivo presso il Comune di Agrigento per accertare la legittimità della gara di due anni fa e la proroga fatta di recente del servizio. E dalla Presidenza della Regione sono stati subito interessati gli uffici competenti affinché venga predisposto questo accesso ispettivo a palazzo dei Giganti. Non è possibile - ha concluso Buscemi - decurtare il personale da 170 a 120 lavoratori».

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