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In arrivo il primo libro di Michele Guardì: i siciliani che mi piace raccontare

PALERMO. Si chiamerà «Fimmineddra» il primo romanzo scritto da Michele Guardì, che vedrà le stampe a dicembre prossimo.

L’autore Rai, presente ad Agrigento per ricevere il «Premio Strada degli Scrittori», ha anticipato di aver firmato con un importante editore di recente.

La storia, ovviamente, è ancora «top secret», ma Guardì ha spiegato che si tratterà di una storia siciliana, che unirà in un unico filo conduttore i suoi ricordi nel paese natio, Casteltermini e ha anticipato un evento narrato nella sua prima opera.

«Caduto il fascismo - racconta - tutti rinnegarono di essere fascisti, facendo sparire le camicie nere. Un uomo, però, venne arrestato appunto con l’accusa di essere fascista e condotto in Prefettura, dove lo attendeva un ufficiale americano. 'Tu sei fascista?', gli chiese. 'Sì - rispose l’uomo. Vede, qui il tesseramento va da ottobre a ottobre, voi siete arrivati a luglio. Che ne potevo sapere?'. Ecco, questi sono i siciliani che mi piace raccontare».

Guardì ha ricevuto il «Premio Strada degli Scrittori» per il "decennale impegno alla regia dei più popolari programmi Rai, ma soprattutto il fatto di aver mantenuto ininterrotto il suo legame con la terra agrigentina».

Il presidente dell’associazione «Strada degli Scrittori», Felice Cavallaro, ha tracciato un consuntivo dell’iniziativa. "E' un ottimo bilancio - ha detto - soprattutto per l’adesione che il Festival ha fatto registrare nelle città in cui siamo intervenuti e per i risvolti positivi dal punto di vista della diffusione della letteratura soprattutto tra i più giovani. Ad esempio, tanti non sapevano chi fosse Antonio Russello, eppure è un autore importante coevo di Pirandello. I ragazzi hanno iniziato a studiarlo. Non solo: quest’anno ci sono centinaia di studenti che hanno letto un libro di Rosso di San Secondo. Anche in questo caso, un autore poco noto ai più».

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