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Il Papa incontra l'ispettrice Volpe, la "mamma" dei bimbi profughi

Maria Rosa Volpe - Ansa

CITTA' DEL VATICANO. Il Papa ha incontrato l'ispettrice di Polizia Maria Volpe, dal 1996 responsabile dell’ufficio dei minori della Questura di Agrigento, che tutti i bimbi profughi - sono 1500 ogni anno quelli che sbarcano sulle coste siciliane - chiamano «mamma Maria».

L’incontro, riferisce l'Osservatore romano, si è svolto in piazza San Pietro dopo che il Papa ha concluso la catechesi della udienza generale.
Papa Francesco «ha voluto abbracciarla e ringraziarla, - spiega il giornale vaticano - per il suo impegno a garantire una famiglia a ogni bambino che ha perso genitori e riferimenti familiari».

«Riesco a fare questo lavoro - ha confidato l'ispettrice capo all’Osservatore romano - perché sono mamma e nonna», «e anche perché ho una formazione cattolica: sono catechista e mi occupo di corsi di preparazione dei giovani al matrimonio». Per «dare un futuro ai piccoli che hanno perso i genitori durante la traversata in mare o al momento dell’imbarco dalle coste africane», Maria Volpe gira l’Italia come una trottola: «Per tutti i bambini abbiamo trovato una soluzione, ma prima ancora che del cibo e di un tetto diamo loro un pò di calore: un sorriso, un gesto di accoglienza».

Ecco perché, insiste, «non basta affidare i minori a una famiglia o ai servizi sociali: vanno seguiti anche quando diventano maggiorenni perché trovino la strada giusta nella vita». Non è «un lavoro facile», ammette, «ma è possibile anche grazie al sostegno delle parrocchie che aprono sempre le porte senza esitazione».

Per la sua «sensibilità e professionalità», ricorda il giornale vaticano, il presidente Sergio Mattarella le ha di recente conferito l’onorificenza di ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Una competenza che ora Maria Volpe sta mettendo in campo «per combattere le violenze contro le donne».

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