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Conferenza episcopale siciliana, vescovi e sacerdoti da tutta l'Isola insieme a Canicattì

CANICATTI'. La città di Canicattì diventa “Capitale dei vescovi e dei sacerdoti siciliani”.

Nella città di Padre Gioacchino La Lomia e del giudice Rosario Livatino, si è riunita stamattina la Conferenza episcopale siciliana, composta da 18 tra vescovi ed arcivescovi (tra cui il cardinale di Agrigento Don Franco Montenegro, che per pochi voti non è riuscito ad essere eletto presidente della Cei nazionale), nel giorno dedicato alla festa di Maria dell’Odigitria, o madonna dell’Itria.

In tutto, a Canicattì sono arrivati ben 250 tra vescovi e sacerdoti che si confronteranno sulle tematiche ecclesiali. Dopo il raduno è stata celebrata una messa al santuario della Madonna della Rocca, dove sono custodite le spoglie mortali del Venerabile Padre Gioacchino La Lomia, in procinto di essere elevato agli onori degli altari con la proclamazione di Santo.

La celebrazione eucaristica è stata presieduta da monsignor Salvatore Gristina, presidente della CESi. La giornata si concluderà con un momento di agape fraterna nella chiesa Santa Chiara”. “Un appuntamento importantissimo per la chiesa siciliana– dice il cardinale Montenegro. La comunità di Canicattì è la nostra meta, ai piedi della Madonna della Rocca, Santuario del Venerabile Padre Gioacchino La Lomia, il frate cappuccino che nella povertà trovo la vera ricchezza facendo la sua scelta con gioia, senza rimpianti, senza titubanze. Ma la città di Canicattì ci ricorda anche la figura del giudice Rosario Livatino, il giudice ragazzino, “martire della giustizia e, indirettamente, anche della fede” come disse San Giovanni Paolo II in occasione della sua visita pastorale ad Agrigento il 9 maggio del 1993. L’impegno per la giustizia e la legalità insieme al cammino di fede furono i cardini della sua vita di magistrato e di cristiano.

La vita e l’esempio dei Santi, di ieri e di oggi – esorta don Franco – ci spronino a farci dono di Dio e ai fratelli per rispondere fedelmente alla nostra vocazione di presbiteri mentre la Vergine Maria dell’Odigitria guidi i nostri passi sui sentieri dell’Amore”. L’occasione è stata utile per far conoscere ai vescovi siciliani che ancora non ne avevano sentito parlare, la figura di padre Gioacchino La Lomia. Recentemente, il postulatore della causa di beatificazione del cappuccino canicattinese, don Massimiliano Novembre, si è recato a Roma per depositare di documenti del presunto miracolo che riapriranno la causa di beatificazione di Padre Gioacchino La Lomia.

“C’è solo da stabilire se il processo di canonizzazione si terrà ad Agrigento (dove è avvenuto il presunto miracolo che sarà sottoposto a processo) o a Marsiglia, luogo in cui vive il “miracolato”. Il miracolo, o presunto tale a cui si riferisce padre Novembre riguarda Ludovico De Santis, un quarantenne residente in Francia, ma di origini siciliane, guarito da una rarissima ed incurabile malattia, una cirrosi epatica ed un tumore al fegato. Dopo essere stato messo in lista per il trapianto, ha pregato sulla tomba del Venerabile Padre Gioacchino La Lomia, le cui spoglie sono custodite dai frati Cappuccini nel convento della “Madonna della Rocca” e non ha più avuto bisogno di questo intervento. Una guarigione, che per i medici ha del prodigioso, dell’inspiegabile scientificamente.

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