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Salvezza e futuro, l’Akragas si gioca tutto in 90 minuti

Raffaele Di Napoli

AGRIGENTO. C’è un treno che passa domenica pomeriggio dallo stadio «Esseneto», quello della permanenza in Lega Pro.

Un treno che dirigenti e tifosi dell’Akragas non intendono perdere perché significa ripiombare nel purgatorio della Serie D cancellando una conquista sportiva che, da due anni, dà visibilità, dignità e orgoglio alla città dei Templi dopo tanti lustri di assenza dal calcio che conta.

Battere il Melfi nella gara di ritorno dei play out è la consegna per i giocatori dell’Akragas che, comunque, possono accontentarsi anche del pareggio che vale ugualmente la salvezza in virtù dello 0-0 dell’andata e del fatto che al termine della stagione regolare si sono congedati in una posizione di classifica migliore rispetto ai potentini.

 

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