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Il grido di Wojtyla per la conversione, Montenegro: la mafia è presenza letale

AGRIGENTO. "Con quel grido Giovanni Paolo II volle svegliare le coscienze degli uomini di mafia ma credo che volle svegliare anche le nostre coscienze".

Lo afferma l'arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, a 24 anni dal grido "Convertitevi!" - passato alla storia come l'anatema del Papa contro la mafia - che Giovanni Paolo II pronunciò il 9 maggio 1983 a conclusione della celebrazione eucaristica che aveva celebrato a Piano San Gregorio, nella Valle dei Templi, ad Agrigento.

"Quella venuta di Giovanni Paolo II segnò, cambiò qualcosa. Si incominciò a parlare di più e a rendersi conto di più di una presenza che è letale, soprattutto in certi territori", aggiunge Montenegro al Sir, rilevando che "tante volte siamo un po' accomodanti. Se una cosa non ci tocca allora non ci interessa".

"Se il Papa gridò era per dirci che quelle cose riguardavano tutti", prosegue il cardinale, evidenziando che "ci vuole una cultura diversa, un rapporto diverso con il Vangelo, un'attenzione diversa agli altri, soprattutto a chi deve subire violenza".

"Ma serve anche una predisposizione ad aprire il cuore a quelli che sbagliano perché se il cuore resta chiuso chi sbaglia resta fuori", conclude Montenegro, secondo cui bisogna "accompagnare, che non è accondiscendere né condividere. Questo diventa anche per noi un sentiero da percorrere".

 

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