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Non ci sono custodi, il museo di Lampedusa resta chiuso: "Siamo in difficoltà"

LAMPEDUSA. È stato desiderato per anni. Ma per anni era rimasto chiuso. Poi il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini trovò il modo aprirlo cedendo alcune stanze all’«Amorino» del Caravaggio. La struttura venne, così, finalmente aperta e, con la mostra dedicata al Maestro, anche i reperti archeologici trovati sul suolo e negli abissi del mare di Lampedusa erano tornati alla vita.

Il Museo archeologico di piazza Castello, così, poteva finalmente aprire i battenti. Una trovata talmente geniale che non era sfuggita neanche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, precipitatosi nel giugno del 2016, nella più grande delle isole Pelagie, con corazzieri e ministri al fianco, per garantire solennità all’evento. Tanto che la Rai in diretta trasmise l’inaugurazione e l’intervento (per la prima volta a braccio) del presidente Mattarella.

Il problema ruota attorno alla mancanza di personale per la custodia. Spetterebbe al Comune di Lampedusa provvedere, in base ad una convenzione firmata con la Soprintendenza di Agrigento. Spetterebbe. In realtà Giusi Nicolini allarga le braccia. «Io non posso fare miracoli, nè concorsi per assunzioni. Lampedusa è un ente con difficoltà econoniche. Uno dei tanti».

 

 

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