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Mafia, al boss Messina ergastolo e isolamento diurno per 4 anni

AGRIGENTO. Ergastolo e isolamento diurno per quattro anni: la giustizia torna a chiedere il conto all’ex numero due di Cosa nostra siciliana Gerlandino Messina, catturato il 23 ottobre in una palazzina di Favara dove finì la sua latitanza iniziata quasi dodici anni prima.

Da alcune settimane, infatti, è diventata definitiva una nuova condanna e l’ufficio esecuzioni della Procura gli ha «aggiornato» tutte le pene da scontare. L’ordine di esecuzione, firmato dal pubblico ministero Alessandro Macaluso e notificato al boss, detenuto al carcere di Tolmezzo in 41 bis, e al suo difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, nella sostanza non cambia lo status di «carcerato a vita» del boss la cui condanna all'ergastolo era già definitiva anni prima della sua cattura dopo la sentenza del maxi processo Akragas in cui è stato condannato per associazione mafiosa e omicidio.

La burocrazia giudiziaria, in ogni caso, prevede che le pene si eseguano tutte anche perché da ciò possono scaturire conseguenze sulla vita carceraria.

La Procura, organo che ha il compito di fare eseguire le sentenze quando diventano definitive, ha, quindi, aggiornato il «curriculum» del boss. La pena divenuta irrevocabile da alcune settimane è anche quella che sancisce, per la prima volta, il suo ruolo di capo.

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