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Racalmuto ancora senza il teatro: mancano i soldi per renderlo sicuro

RACALMUTO. L'ultima commedia, messa in scena il 18 aprile del 2011, fu "Chat a due piazze" di Gianluca Guidi.

Appena 10 giorni prima, era stata rappresentata "L'aria del continente" di Nino Martoglio.

Da quel momento in poi, tranne rari spettacoli o rappresentazioni - autorizzate in extremis - è stato il vuoto.

Il teatro Regina Margherita di Racalmuto è chiuso "perché è senza l'autorizzazione ai pubblici spettacoli" - ha spiegato, più volte, il sindaco Emilio Messana. Autorizzazione che manca perché non c'è l'uscita per i disabili, perché non è stata collocata la vernice resistente al fuoco nelle parti strutturali, perché non esistono i bocchettoni per la fuoriuscita del fumo.

Chiuso per quarant'anni e riaperto in pompa magna, alla presenza dell'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel febbraio del 2003, il teatro - tanto caro allo scrittore Leonardo Sciascia - non ha più - nonostante nel febbraio del 2008 venne fatto il "Gran concerto lirico augurale" - cartelloni di spettacoli, né stagioni teatrali.

Si può visitare il foyer ed anche gli interni.

Ma nessuno spettacolo - tranne eccezionali autorizzazioni - può essere ospitato. E questo perché, appunto, manca l'autorizzazione della commissione ai pubblici spettacoli. Una autorizzazione definitiva e non limitata soltanto ad un evento straordinario o occasionale.

«Abbiamo incaricato un consulente esterno, è stato adeguato l'impianto elettrico ed idraulico, appaltato l'uscita per i disabili, per la vernice resistente al fuoco, per l'antincendio. Abbiamo fatto numerosi sopralluoghi con i vigili del fuoco, con la ditta e la Sovrintendenza - ha spiegato il sindaco Emilio Messana - per concordare gli interventi, incontrando non poche difficoltà ad individuarli per le caratteristiche strutturali dell'edificio. Prossimamente faremo un sopralluogo congiunto dove metteremo a confronto le diverse soluzioni. Abbiamo anche atteso l'approvazione dei bilanci in diversi anni per poter reperire le risorse e poterli affidare i lavori. Per ristrutturarlo ci sono voluti trent'anni, è stato tenuto aperto più di 10 anni senza autorizzazione con ordinanze sindacali, fino a quando - continua a spiegare il sindaco Messana - con i commissari è stata inibito ai pubblici spettacoli. Se in passato, quando c'erano maggiori risorse disponibili, si fosse agito, avremmo il teatro funzionante. Noi il problema non lo abbiamo trascurato, ma per risolverlo dobbiamo fare i conti con i fondi a disposizione».

Già per la vernice resistente al fuoco da collocare sulle parti strutturali si stima che possano servire 15 mila euro. Individuarle è però complicato perché il restauro ha salvaguardato l'imponente struttura lignea incastonandola nella struttura in acciaio.

Sembra essere chiaro, insomma, che ci vorrà del tempo per poter tornare ad assistere, così come faceva Leonardo Sciascia, alle rappresentazioni al teatro Regina Margherita.

«Per soluzioni definitive occorre tempo, impegno e un lavoro che - ha concluso Messana - rimedi ad anni di inerzia e di scelte amministrative sbagliate».

Ma soprattutto servono fondi.

Soltanto per creare la seconda uscita di sicurezza in platea, dalla barcaccia, fatta fare dalla commissione straordinaria, sono stati necessari 43 mila euro finanziati dal ministero dell'Interno, nell'ambito del Pon "Sicurezza per lo sviluppo».

Nel foyer è tornato il paravento di ingresso, in stile liberty; sono tornati i passamano di velluto che adornavano i bordi dei palchi e la platea è tornata ad essere composta da 100 posti a sedere.

Il 28 novembre del 2014 si mostrò, con tutta la sua fierezza, ma per una rapida visita, agli occhi del presidente del Senato Pietro Grasso.

Nell'estate del 2015, in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Monte, patrona di Racalmuto, il prezioso gioiello architettonico, era stato riaperto ed ha ospitato le musiche e i costumi in omaggio ai tenori Luigi Infantino e Salvatore Puma.

Ed in quella occasione, centinaia e centinaia di racalmutesi hanno osservato, con amore immutato, l'ampio palcoscenico, i due ordini di palchi, il loggione a ferro di cavallo, il golfo mistico per l'orchestra.

«Lo spettacolo deve continuare» - disse allora l'assessore comunale alla Cultura, Salvatore Picone -. «Il teatro deve tornare nuovamente ad ospitare le compagnie, deve tornare ad essere luogo di cultura aperto ai giovani. Il teatro Regina Margherita deve essere laboratorio vivo, facilmente fruibile, per prove e spettacoli, dalle associazioni di Racalmuto e dei paesi limitrofi» - aveva proseguito l'assessore, con parole che avevano il "sapore" di un appello - . Il teatro "Regina Margherita" è nato sulle ceneri di un convento di clausura, costruito fra il 1870 e il 1880 su progetto dell'architetto Dionisio Sciascia. Dopo l'inaugurazione del 2003, durante la gestione commissariale di Enrico Galeani, Emilio Saverio Buda e Maria Salerno, si sono materializzati alcuni degli interventi necessari per rimetterlo a norma. Fra questi, la tanto contestata seconda uscita di sicurezza.

Il teatro, dopo l'inaugurazione con l'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, rimaneva aperto perché i sindaci che si succedevano se ne assumevano la responsabilità.

Cosa che non ha fatto invece, dopo le dimissioni del sindaco Salvatore Petrotto, il funzionario della Regione Giuseppe Petralia, insediatosi quale commissario straordinario nel luglio del 2011.

Foto di Giovanni Salvo

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