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Demolizioni a Licata, nuove minacce al sindaco: sono distrutto

Il villino demolito in contrada Cavaddruzzu

LICATA. E’ ripresa l’attività delle ruspe a Licata. Oggi è iniziata la demolizione di un villino realizzato senza licenza a pochi metri dal mare, in contrada “Cavaddruzzu”. L’impresa di Comiso, Salvatore Patriarca, ha azionato i mezzi meccanici per radere al suolo un villino su due elevazioni, completo di piscina, di proprietà di una famiglia licatese che risiede in Inghilterra.

Oggi i proprietari del villino da demolire non erano presenti. E non ci sono stati problemi di ordine pubblico, come accaduto in passato. Nessuna protesta da parte del comitato “per la tutela della casa”.

Mezzi e operai della ditta comisana resteranno per circa una settimana in questa zona per completare le operazioni di abbattimento. Poi si sposteranno in un altro posto che sarà indicato al momento opportuno dall’ufficio tecnico comunale sulla base di un nuovo elenco, il terzo, stilato dalla Procura della Repubblica di Agrigento, composto da 27 villini da demolire, costruiti senza licenza in zone con vincolo ad inedificabilità assoluta. Attualmente sono 41 gli immobili demoliti dal 20 aprile 2016 ad oggi.

Intanto, nuove minacce anonime, fatte via telefono, per il sindaco di Licata Angelo Cambiano. «Dite al sindaco che deve fermare subito le demolizioni, altrimenti gli finisce male». Questo il contenuto della telefonata arrivata al centralino del Municipio. La polizia di Stato sta già cercando di acquisire i tabulati telefonici. Non è escluso però che la telefonata possa essere stata fatta da una cabina telefonica.

"Sono stanco, provato, distrutto - ha commentato Cambiano - I messaggi che passano sono distorti, si fa sistematicamente una sovraesposizione mediatica del sindaco che sembra che si sia intestato una battaglia di legalità. Voglio solo fare il mio dovere. Ed il mio dovere è anche quello di far rispettare le sentenze della magistratura. Sono stanco perché i cittadini - aggiunge Cambiano che da quasi un anno vive sotto scorta - si chiedono e mi chiedono perché solo a Licata? E a queste domande non so dare una risposta. E’ la politica che si è scagliata contro di me. Sono stato definito come il sindaco delle demolizioni, ma ripeto io faccio solo quello che è il mio dovere».

Il 9 maggio scorso, qualcuno ha incendiato la casa di campagna, in contrada Stretto, di Rosario Cambiano, insegnante in pensione, padre del sindaco eletto con l’appoggio di tre liste civiche del Centrodestra nel giugno del 2015. Il Comune di Licata sta portando avanti le demolizioni degli immobili abusivi, già acquisiti al patrimonio del Municipio, dopo che nell’ottobre del 2015 ha firmato il protocollo d’intesa con la Procura di Agrigento.

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