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Presunte irregolarità per costruire i centri commerciali, assolto l'ex sindaco Piazza

Tribunale di Agrigento

AGRIGENTO. Il ricorso della Procura generale di Palermo e quello della parte civile Legambiente sono stati dichiarati inammissibili: la sentenza di primo grado, che assolveva tutti gli imputati del processo sulle presunte irregolarità nella realizzazione dei due centri commerciali cittadini, nella sostanza viene confermata definitivamente dalla Cassazione.

Per la forma nei due successivi gradi di giudizio la questione non è stata neppure esaminata nel merito per un motivo molto semplice: i reati di abuso di ufficio, estorsione, falso e truffa – tutti molto datati nel tempo, risalenti a oltre quindici anni fa – erano prescritti. La Procura di Agrigento, in un primo momento, ipotizzava la falsificazione di alcuni documenti finalizzata ad ottenere autorizzazioni e finanziamenti oltre a una serie di abusi e pressioni indebite fra imprenditori rivali interessati a realizzare i centri commerciali.

Sul banco degli imputati, inizialmente, sedevano in quattordici. In appello e in Cassazione ne sono approdati solo nove. Si tratta dell’ex sindaco Aldo Piazza, degli imprenditori Gaetano Scifo, Aniello Setola, Calogero Saeva e Gianni Marianelli; dell’ex comandante della polizia municipale Vincenzo Nucera, del dirigente del Comune Giuseppe Principato e dei funzionari Francesco Vitellaro e Salvatore Pennisi.

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